Con la recente sentenza n. 532 del 16.04.2025, il TAR Puglia Bari (Pres. Blanda, Est. Dibello), pur confermando “la natura vincolata dell’ordinanza di demolizione ai sensi dell’art. 27 dpr 380/2001, ossia di un atto rispetto al quale l’Amministrazione non è munita di spazi di esercizio di un potere discrezionale”, ritiene che il cittadino “debba essere reso edotto dei motivi specifici in base ai quali l’Amministrazione ingiunge la demolizione di un’opera edilizia, vale a dire un atto che comporta il sacrificio delle ragioni del privato nella sua massima latitudine”.
La procedura
Sicchè “in caso di demolizione di opere realizzate nell’ambito del centro storico cittadino non è pertanto sufficiente fare riferimento alla normativa di dettaglio asseritamente violata; occorre spiegare al destinatario del provvedimento perché le opere realizzate alterino la percezione consolidata del centro storico fungendo da elemento avulso dal contesto architettonico preesistente”.
L’obbligo di motivazione si conferma, quindi, quale ineludibile presidio di legalità e di trasparenza nell’esercizio dei poteri pubblici anche di natura vincolata (tra cui rientrano le ordinanze di demolizione di opere realizzate in violazione della normativa vigente di salvaguardia di contesti paesaggistici e culturali – nel caso in esame, si tratta del Centro storico).