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Mirko Cazzato finalista al “Nobel” degli studenti per la sua startup contro il bullismo

Il giovane salentino Mirko Cazzato, team leader della startup sociale contro il bullismo “Mabasta” e tra i 10 finalisti al “Nobel” degli studenti, il Global Student Prize, ha ricevuto a Firenze il “Premio Visioni” per l’imprenditoria sociale e digitale.   Il riconoscimento gli è stato conferito dall’attrice Barbara De Rossi nell’ambito della tre giorni di “Parole in…

Il giovane salentino Mirko Cazzato, team leader della startup sociale contro il bullismo “Mabasta” e tra i 10 finalisti al “Nobel” degli studenti, il Global Student Prize, ha ricevuto a Firenze il “Premio Visioni” per l’imprenditoria sociale e digitale.  

Il riconoscimento gli è stato conferito dall’attrice Barbara De Rossi nell’ambito della tre giorni di “Parole in Cammino – Festival dell’Italiano e delle lingue d’Italia”, promosso e organizzato dall’associazione “La Parola che non muore”, diretto da Massimo Arcangeli, nato da un’idea di Massimiliano Bellavista e Diego Palma. Nella serata conclusiva del prestigioso evento sono stati consegnati i “Premi Visioni” ai talenti giovanili.
La cerimonia si è svolta nella Sala della Musica della Fondazione Zeffirelli. Tra i premiati anche lo scrittore, Alessandro d’Avenia e il linguista, Gian Luigi Beccaria. Mentre gli altri giovani premiati sono stati Massimiliano Foschi, Margherita Caramanico, Ludovica Fei e Margherita Rolla. 
«Mi sono emozionato moltissimo – dichiara Mirko Cazzato -. Trovarmi lì a Firenze, in una sala così prestigiosa, insieme a persone così importanti è stato totalmente inaspettato. Prima di salire sul palco, in sala, ero seduto accanto a Barbara De Rossi, che stimo moltissimo, non mi sembrava vero. Quando poi ho saputo che addirittura sarebbe stata proprio lei a consegnarmi il premio l’emozione è arrivata a mille. Sono molto orgoglioso di questo premio perché significa che anche l’Italia inizia ad osservare e riconoscere che ci sono tanti giovani che si impegnano ad apportare piccoli e grandi cambiamenti e contribuiscono a rendere leggermente migliore la vita di tutti».
Il prestigioso festival è una sorta di itinerario sull’italiano, fra il passato e il presente, gli usi, i gerghi e i linguaggi, senza trascurare la comunicazione non verbale (la lingua dei segni, il linguaggio del corpo).

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