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I disagi della crisi economica in “Accadde al Commissariato”

Il consumismo è un fenomeno che contraddistingue tutti i paesi in maggior misura sviluppati e industrializzati. Esso consiste nel desiderio di accaparrarsi sempre nuovi beni e prodotti di consumo, in ciò invogliati all’acquisto da martellanti campagne pubblicitarie, presenti sempre di più su tutti i canali d’informazioni, che tendono a farci apparire come reali e indispensabili…
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Il consumismo è un fenomeno che contraddistingue tutti i paesi in maggior misura sviluppati e industrializzati. Esso consiste nel desiderio di accaparrarsi sempre nuovi beni e prodotti di consumo, in ciò invogliati all’acquisto da martellanti campagne pubblicitarie, presenti sempre di più su tutti i canali d’informazioni, che tendono a farci apparire come reali e indispensabili dei bisogni per lo più fittizi, al solo scopo di incrementare continuamente la produzione.

Cosa accade allora a chi non può permettersi quei beni voluttuari che i modelli sociali, sempre più incalzanti ci impongono di acquistare? Ad aiutarci può intervenire “l’arte dell’arrangiarsi” È di questo che si parla nella nuova commedia comica “Accadde al Commissariato”, che il Teatro Barium ha presentato nella sua storica sede, liberamente tratta da un’ idea di Pino Savino, con la Regia di Enzo Strippoli. Interpretata da Lino De Nicolo, Kecco De Michele e Carlo Maretti.
Pièce che sarà nuovamente sulla scena i prossimi 12 e il 13 marzo. In un anonimo commissariato Tom e Jo, due poliziotti si cimentano nel realizzare su suggerimento dello psicologo e dell’assistente sociale una seduta di gioco dei ruoli, con un detenuto che interpreta il ruolo del commissario, mentre a loro è riservata quella di due maldestri e improvvisati rapinatori. Ne vien fuori una performance divertente dove colpi di scena, gang e situation comedy mettono a nudo la realtà disarmante di chi ormai senza un lavoro e nell’impossibilità di aspirare ad un prestito bancario, perché nullatenente e nullafacente, senza prospettive e speranze, cerca di approdare all’ultima spiaggia, in questo caso, una rocambolesca rapina in banca al fine di recuperare il danaro per omologarsi a tutti i costi alla società del consumo e ai suoi stereotipi.
Un pretesto per parlare di attualità, disoccupazione, inflazione e crisi economica, ma anche di miseri drammi familiari, come quelli riguardanti le famiglie di separati e dei loro relativi problemi da gestire con figli ed ex consorte. Poco più di un’ora all’insegna delle più matte risate, ma soprattutto l’opportunità di riflettere su nuove dinamiche sociali sempre più incalzanti. Con un fragoroso applauso al termine dello spettacolo, il pubblico con commozione ha ricordato l’indimenticabile Gianni Colaiemma.

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