Tre appuntamenti di teatro in voce per declinare le diverse sfumature dell’amore, un sentimento che è spinta vitale, ricerca spirituale, contatto con il mondo e, talvolta, destino di solitudine: è “Sussurrare l’amore”, il ciclo di incontri letterario-teatrali ideati dall’associazione Punti Cospicui per la direzione di Clarissa Veronico, con il contributo della Teca del Mediterraneo, che si inaugura domani alle 17:30 nell’atrio del Palazzo del Consiglio Regionale della Puglia.
Ri-educarsi ad amare, imparare nuovamente un alfabeto emotivo capace di metterci in contatto con noi stessi e con gli altri, ricominciare dall’educazione sentimentale diventano il terreno su cui seminare un nuovo progetto sociale, un progetto di vita in comune attraverso le parole della letteratura che contengono un mondo di passioni, interrogativi, tentativi e cadute che raccontano lo sforzo titanico di vivere l’amore, di vivere con amore.
Tre gli incontri in programma: si comincia con Monica Contini, domani, che riprende un racconto giovanile di Marguerite Yourcenar dedicato alla figura di Maria Maddalena. Un’invettiva d’amore, una dichiarazione di rabbia nei confronti di quel Gesù uomo e dio che non le ha concesso il suo corpo ma le ha mostrato la potenza di un amore spirituale, felice e doloroso come spesso è dolorosa la felicità.
Il secondo appuntamento, giovedì 18 novembre, interpretato da Rossella Giugliano, attraversa alcuni capitoli di un saggio di John Berger scritto come se fosse una lunga lettera d’amore. La Giugliano è accompagnata da Clarissa Veronico nella performance E i nostri volti, amore mio, leggeri come foto. Ultimo incontro giovedì 25 novembre con Capelli d’oro interpretato da Andrea Cramarossa e Federico Gobbi del Teatro delle Bambole. Una fiaba per adulti, Capelli d’oro. Nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza sulle donne, una fiaba che celebra l’autodeterminazione femminile e la vita.
Sussurrare l’amore mette insieme letteratura e teatro, parole pronunciate e parole ascoltate, per farci sentire ancora uniti, ancora capaci di essere insieme.