Sono state 2.349 le donne che hanno chiesto aiuto ai Centri antiviolenza pugliesi nel 2020: 290 in più rispetto al 2019 (+14%) e 599 in più rispetto al 2018 (+34%).
Per la maggior parte si tratta di donne di nazionalità italiana (90% dei casi) che hanno subito violenze soprattutto dal partner e dall’ex (81%).
La percentuale più alta viene registrata tra donne che hanno età compresa tra i 30 e i 49 anni (58%) ma è significativa anche la percentuale delle donne di età compresa tra i 18-29 anni (15,7%). Nel 2020 la tipologia di violenza prevalente è quella psicologica (44,9%), seguita da quella fisica (40,7%) e dallo stalking (6,4%). Sul totale delle donne seguite dai centri antiviolenza, nel 2020 ha denunciato il 39,3%, nel 2019 la percentuale era pari al 52,3%. Le donne con figli rappresentano il 66% del totale e sono 106 i minori che hanno seguito le madri nelle case (nel 2019 erano 57).
I dati sono stati diffusi dalla Regione durante la presentazione delle due campagne organizzate in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne: “Non lavartene le mani”, che prevede la distribuzione in oltre 1300 farmacie, dal Gargano al Salento, di speciali porta dispenser di gel igienizzante per le mani corredati di card informative con il numero utile 1522, attivo 7 giorni su 7, 24 ore su 24, da chiamare in caso di violenza, e “Pari Pari – Parità la vittoria più bella”, un progetto sperimentale che inviterà le classi 3, 4 e 5 delle scuole superiori pugliesi a cimentarsi nella realizzazione di una campagna di comunicazione social, fatta dai giovani per i giovani, che sarà poi adottata e diffusa dal Consiglio regionale.
«Vogliamo incidere sul cambiamento culturale, mettendo in atto azioni tese ad educare, sensibilizzare, coinvolgere nella lotta contro ogni forma di violenza e discriminazione», ha detto l’assessora al Welfare Rosa Barone.
«Abbiamo deciso di rivolgerci alle nuove generazioni – ha aggiunto la Presidente del Consiglio regionale Loredana Capone – di puntare sulla loro creatività, sulla loro competenza e sensibilità. Lo abbiamo fatto perché i nostri giovani praticano nei fatti e nella quotidianità quella parità che noi adulti ancora fatichiamo a raggiungere e a garantire».
Alla conferenza stampa è intervenuto anche il Presidente Michele Emiliano: «Oggi voglio lanciare un messaggio a tutti quegli uomini che in questo momento hanno il sospetto di avere preso una strada di relazione con la propria famiglia che può portare a una tragedia. Perché parliamo di tragedie. Provate a capire se state per correre questo rischio e fatevi aiutare. Fatevi aiutare dai medici, fatevi aiutare dagli psicologi, dagli amici, ribellatevi al vostro destino e alla vostra cultura sbagliata nella quale pensate di poter assoggettare una donna e di non poter accettare l’idea che vi abbandoni».