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Sei arresti per corruzione, concussione e truffa: indagati anche dirigenti della Regione

Una persona in carcere, cinque ai domiciliari e altre 16 persone indagate nell’ambito di un’inchiesta conclusasi con le misure cautelari eseguite dalla guardia di finanza. Si tratta di 3 pubblici ufficiali (tra dirigenti e funzionari) della Regione Puglia, 10 imprenditori operanti nel settore agricolo-forestale in provincia di Foggia e 8 consulenti agronomi. Ecco gli arrestati.…

Una persona in carcere, cinque ai domiciliari e altre 16 persone indagate nell’ambito di un’inchiesta conclusasi con le misure cautelari eseguite dalla guardia di finanza.

Si tratta di 3 pubblici ufficiali (tra dirigenti e funzionari) della Regione Puglia, 10 imprenditori operanti nel settore agricolo-forestale in provincia di Foggia e 8 consulenti agronomi.
Ecco gli arrestati. In carcere quello che per gli inquirenti era il “dominus” del sistema: Lorenzo Mazzini, 63 anni, funzionario della regione Puglia presso il dipartimento agricoltura, sviluppo rurale ed ambientale della sezione coordinamento dei servizi territoriali di Foggia.
Ai domiciliari, invece, gli imprenditori agricoli Nicola Biscotti, 69 anni, di Peschici; Francesco Nasuti, 73 anni, di Vieste; Matteo Fasanella, 63 anni, di Peschici, rappresentante legale del Consorzio Biase-Fasanella; Nunzio Nargiso, 43 anni, di Apricena, rappresentante legale della società Agri Verde di Nargiso Nunzio&C. Infine, l’agronomo Antonio Simone, detto Nino, 58 anni, di vico del Gargano.
In tutto sono 21 gli iscritti nel registro degli indagati: tra questi due altri funzionari della pubblica amministrazione che rispondono ai nomi di Domenico Campanile, 55 anni, di Acquaviva delle Fonti, dirigente della Regione Puglia, e Giuseppe Vacca, 68 anni, di Bari, ex funzionario regionale (ora è in pensione) del dipartimento agricoltura, sviluppo rurale ed ambientale. Gli altri indagati sono imprenditori agricoli e agronomi, tutti dell’area del Foggiano.
Tentata concussione, corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio, falso ideologico del pubblico ufficiale in atti pubblici, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche i reati a vario titolo commessi a Bari e in provincia di Foggia nel periodo 2012 – 2020.
I finanzieri hanno anche sequestrato beni a quattro imprese per un valore di circa due milioni di euro.

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