Sono comparsi questa mattina dinanzi al gip del Tribunale di Bari, Alfredo Ferraro, Maria Carmen Lorusso e suo padre, l’oncologo Vito Lorusso, arrestati (ai domiciliari) una settimana fa nell’ambito della maxi operazione sul voto di scambio politico mafioso.
La consigliera comunale eletta a maggio 2019 con la lista “Di Rella sindaco” si è avvalsa della facoltà di non rispondere alle contestazioni mossele ma ha affidato la sua difesa ad alcune dichiarazioni spontanee. Suo padre, invece, ha preferito avvalersi della facoltà di non rispondere. I due erano accompagnati dagli avvocati difensori Gaetano e Luca Castellaneta.
Nel corso dell’interrogatorio, Maria Carmen Lorusso ha annunciato le proprie dimissioni dal Consiglio comunale di Bari e il ritiro della sua candidatura per le prossime amministrative. L’ormai ex consigliera si è detta pronta «a chiarire la sua posizione dinanzi ai pm» non appena avrà contezza di tutti gli elementi a suo carico.
Secondo i pm antimafia Fabio Buquicchio (presente all’interrogatorio), Marco D’Agostino e Federico Perrone Capano, Mary Lorusso e suo padre, in concorso con il marito della donna – l’ex consigliere regionale Giacomo Olivieri – avrebbero pagato esponenti di clan baresi, in particolare dei quartieri Japigia e San Paolo, per condizionarne il voto.
Giacomo Olivieri è stato interrogato giovedì scorso e anche lui, pur avvalendosi della facoltà di non rispondere alle domande dei pm e del gip, ha reso dichiarazioni spontanee solo relativamente a un’altra accusa contestatagli e cioè quella di estorsione nei confronti dell’allora presidente del consiglio di amministrazione della Banca popolare di Bari, Gianvito Giannelli.