A Gaza è emergenza senza precedenti: oltre 58mila morti nei raid e malnutrizione in crescita. La situazione nella Striscia ha raggiunto ormai livelli drammatici: solo nella clinica di Gaza City i casi sono quasi quadruplicati in meno di due mesi, passando da 293 a 983, con 326 bambini sotto i due anni tra i pazienti. Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di Msf a Gaza, afferma che «la fame è intenzionale e potrebbe finire se Israele permettesse l’ingresso di cibo su larga scala».
Nel frattempo, proseguono intensi i bombardamenti israeliani: almeno 139 palestinesi uccisi in 24 ore, inclusi 28 civili in attesa di aiuti umanitari. Il bilancio delle vittime supera le 58mila persone. Israele rivendica di aver colpito oltre 100 obiettivi terroristici, mentre crescono le pressioni internazionali per un cessate il fuoco.
Il premier israeliano Netanyahu si dice pronto a compromessi «mai fatti prima» pur di arrivare a un accordo, ma ribadisce che dopo una tregua di 60 giorni riprenderà l’offensiva con il trasferimento forzato dei civili a sud. Intanto la nave «Handala» della Freedom Flotilla è salpata da Siracusa con aiuti per Gaza, lanciando un appello globale alla solidarietà.
