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Ex Ilva, Morselli indagata per associazione a delinquere con altre 8 persone

L'ex amministratrice delegata di Acciaierie d'Italia Lucia Morselli sarebbe indagata per associazione a delinquere finalizzata all'inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato. Stando a quanto riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, Morselli sarebbe indagata dalla procura di Taranto insieme ad altre otto persone. Secondo gli inquirenti, Morselli sarebbe stata a capo di…
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L’ex amministratrice delegata di Acciaierie d’Italia Lucia Morselli sarebbe indagata per associazione a delinquere finalizzata all’inquinamento, al disastro ambientale e alla truffa ai danni dello Stato.

Stando a quanto riferisce la Gazzetta del Mezzogiorno, Morselli sarebbe indagata dalla procura di Taranto insieme ad altre otto persone.

Secondo gli inquirenti, Morselli sarebbe stata a capo di un gruppo composto da direttori dell’ex Ilva, dirigenti, consulenti e dipendenti che negli anni avrebbe causato danni all’ambiente, alla salute e anche alle casse dello Stato.

Nel registro degli indagati, oltre a Morselli sarebbero finiti anche il suo segretario Carlo Kruger, e poi i dirigenti di AdI Francesco Alterio, Adolfo Buffo e Paolo Fietta, gli ex direttori dello stabilimento Vincenzo Dimastromatteo e Alessandro Labile, Antonio Mura, procuratore di AdI con funzioni di direttore finanze tesoreria e dogane e infine il dipendente Felice Sassi.

Dal 2018 a oggi, stando a quanto riferisce il quotidiano, secondo i pm tarantini coordinati dalla procuratrice Eugenia Pontassuglia, gli indagati avrebbero omesso di effettuare le dovute manutenzioni sulle tubazioni della rete di distribuzione del gas-coke presenti nei reparti Cokeria e Sottoprodotti dell’ex Ilva che avrebbe generato «una compromissione e un deterioramento significativo dell’aria della città di Taranto – si legge in alcuni stralci degli atti – determinando un incremento, significativo e misurabile delle concentrazioni medie annuali, mensili, giornaliere di benzene registrate dalle centraline di monitoraggio di qualità dell’aria e quelle interne allo stabilimento».

Inoltre non avrebbero mantenuto in efficienza gli impianti di «pressurizzazione e filtrazione aria a servizio di macchine operatrici e uffici esponendo così i lavoratori ad elevate concentrazioni di sostanze cancerogene, mutagene, teratogene».

Questa inchiesta è un nuovo filone investigativo dell’indagine sulle emissioni di benzene e sulla presunta truffa ai danni dello Stato sulle quote di Co2, in cui Morselli era già indagata.

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