Sono diventate definitive le condanne a carico di 29 persone ritenute esponenti del clan Conte attivo a Bitonto. Nei loro confronti lunedì scorso è stato emesso, dalla Procura generale della Repubblica presso la Corte d’Appello di Bari, un ordine di carcerazione che è stato eseguito stamattina dalla polizia di Stato.
I 29 sono stati condannati per reati in materia di stupefacenti con l’aggravante mafiosa e uno di loro anche per associazione per delinquere di stampo mafioso.
Furono arrestati nell’ambito dell’operazione Market Drugs, nata a seguito della morte di Anna Rosa Tarantino, uccisa per errore la mattina del 30 dicembre 2017. L’episodio avvenne nell’ambito dello scontro in atto a Bitonto per il controllo delle piazze di spaccio, che vedeva contrapposti due gruppi criminali operativi sul territorio.
I due clan, spiegano dalla Questura di Bari, «nonostante l’importante risposta di contrasto posta in essere da parte della polizia di Sato per quell’omicidio, hanno continuato a contrapporsi con scontri armati per le strade della città al fine di assicurarsi i lucrosi profitti derivanti dal traffico di sostanze stupefacenti».
I 29 provvedimenti eseguiti stamattina dal personale della squadra mobile di Bari e del commissariato di Bitonto, hanno riguardato persone riconducibili al clan Conte una parte delle quali già detenute in varie carceri italiani.
Nel corso delle indagini, fondamentali sono state le testimonianze dei collaboratori di giustizia che, spiegano gli inquirenti, «hanno permesso di raccogliere importanti fonti di prova proprio sull’esistenza di una ben strutturata organizzazione criminale dedita prevalentemente al traffico e allo spaccio di sostanze stupefacenti nella cittadina bitontina; un’associazione capace, secondo meccanismi ben collaudati nel tempo, di trafficare e distribuire al dettaglio, nelle due piazze di spaccio in cui è risultata egemone, enormi quantitativi di sostanze stupefacenti, con conseguenti ingenti guadagni», concludono dalla Questura di Bari.









