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Xylella, nel Brindisino i Comuni scendono in campo accanto ai produttori

La Xylella fastidiosa continua a rappresentare una delle più gravi emergenze ambientali, economiche e culturali che abbiano mai colpito la Puglia. Dal 2013, anno della sua comparsa nel Salento, il batterio killer ha infettato oltre 21 milioni di ulivi, cambiando radicalmente il volto di un paesaggio millenario e minando la base economica di intere comunità.…
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Ulivi infestati dalla Xylella a Gagliano del Capo (Lecce), in Puglia, nel 2019 (Nicola Zolin/Redux/Contrasto)

La Xylella fastidiosa continua a rappresentare una delle più gravi emergenze ambientali, economiche e culturali che abbiano mai colpito la Puglia. Dal 2013, anno della sua comparsa nel Salento, il batterio killer ha infettato oltre 21 milioni di ulivi, cambiando radicalmente il volto di un paesaggio millenario e minando la base economica di intere comunità. L’olivo, simbolo della Puglia nel mondo, si è trasformato in un testimone silenzioso di morte e desertificazione, con effetti devastanti anche sul turismo e sulla percezione del territorio.

Le risposte locali

Di fronte a un problema di portata epocale, non sono solo Governo e Regione a dover rispondere. Negli ultimi mesi, infatti, sono proprio i Comuni del Brindisino a muoversi con iniziative autonome per sostenere i piccoli produttori e gli hobbisti agricoli, spesso esclusi dai grandi bandi pubblici.
A Francavilla Fontana, l’amministrazione guidata dal sindaco Antonello Denuzzo ha approvato l’avviso pubblico nell’ambito del progetto “La nostra terra, la nostra storia”. L’iniziativa prevede la consegna gratuita di piante resistenti alla Xylella – come Leccino, Lecciana, Leccio del Corno e FS17 – a proprietari e conduttori di fondi agricoli compresi tra 1.000 e 50.000 metri quadrati. Fino a 200 alberelli per ciascun beneficiario, un piccolo passo ma altamente simbolico: «La ricostruzione del paesaggio e dell’economia agricola – ha commentato Denuzzo – non può che partire dalla sostituzione delle piante colpite con specie più resistenti. È un gesto di attenzione, in attesa di soluzioni strutturali da Governo e Regione».
L’assessore alle Attività produttive Carmine Sportillo ha evidenziato la necessità di sostenere soprattutto i giovani agricoltori: «La Xylella, insieme alla siccità e ad altri fattori, ha allontanato tanti ragazzi dalle campagne, impoverendoci anche culturalmente. Per questo daremo priorità agli under 40: l’agricoltura è il futuro della nostra economia».

Le altre realtà

Francavilla non è sola. Erchie è stata tra le prime città ad attivarsi: il sindaco Giuseppe Margheriti e l’assessora Nastasya Bernardi hanno stanziato fondi dal bilancio comunale per aiutare i proprietari di oliveti che non possono accedere ai bandi regionali. Sulla stessa scia si è mossa Mesagne, con il sindaco Antonio Matarrelli e l’assessore Roberto D’Ancona, che hanno approvato un bando comunale per il reimpianto di nuove cultivar resistenti.

In un territorio già ferito da desertificazione agricola e abbandono indiscriminato dei rifiuti, i reimpianti rappresentano non soltanto un investimento economico, ma anche un atto di resilienza e di speranza, mentre la cronaca regionale ci racconta di ritrovamenti di ulivi infetti fino alla Bat. Restituire un futuro agli uliveti significa restituirlo all’identità stessa della Puglia.

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