Creare uno spazio libero e plurale di riflessione su temi centrali per la democrazia contemporanea, quali giornalismo, salute pubblica e libertà di espressione. È l’obiettivo del Festival delle Penne Libere, giunto alla terza edizione, in programma a Cisternino sabato e domenica prossimi, 28 e 29 giugno.
La rassegna, spiega il direttore del Festival Mario Saponaro, «nasce dal bisogno di uno spazio plurale, libero, accessibile». Il Festival delle Penne Libere è una manifestazione «giovane, ma con le spalle larghe grazie all’esperienza della testata Porta Grande».
Il Festival si avvale del patrocinio del Parlamento europeo che «ne certifica la visione e la portata. In questi giorni racconteremo storie, esperienze, dati, ma soprattutto umanità».
Per Lorenzo Perrini, sindaco di Cisternino, è una iniziativa «che la nostra comunità sente propria. Investire su cultura, umanità e pensiero critico è una scelta strategica per il territorio e per la Puglia intera. Sostenere eventi come questo significa valorizzare la partecipazione, la consapevolezza e la coesione sociale».
Rocco De Franchi, responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Puglia, ha sottolineato che «il Festival delle Penne Libere è un tassello nella strategia di innovazione culturale che la Regione Puglia ha inaugurato negli ultimi dieci anni, il nostro territorio è invaso di festival letterari, di approfondimento e riusciamo a coniugare quella che è la velocità della comunicazione, anche della comunicazione istituzionale, con la profondità del pensiero, con l’approfondimento ragionato. E lo facciamo – aggiunge De Franchi – in una location meravigliosa come Cisternino, lo facciamo in una provincia di Brindisi che è molto attiva e ospita iniziative importantissime, penso alla mostra sull’Impressionismo che si inaugura a Mesagne in questi giorni, in un territorio che è un vulcano di energie e di talenti e riesce a garantire, anche grazie alle piccole realtà culturali e editoriali che noi cerchiamo di sostenere, un livello di qualità veramente altissimo».
Il titolo scelto per l’edizione 2025 è “Il diritto di sapere, il dovere di raccontare“, a significare la relazione tra informazione, scienza e diritti.