Il Mediaporto – Biblioteca di Brindisi ha ottenuto uno dei Premi Liber Libri 2025, consegnato giovedì al Bellavista Club di Gallipoli durante la decima edizione del festival «Liber Libri – Il futuro tra le righe». Un riconoscimento che valorizza i luoghi in cui la cultura diventa accessibile e condivisa, capaci di generare visioni nuove per le giovani generazioni. A ritirare il premio è stato Luigi D’Elia, consulente artistico di Santa Teresa S.p.A., che ha sottolineato come il risultato sia frutto di un lavoro collettivo che coinvolge istituzioni e comunità.
Oltre la trasformazione
L’antica Biblioteca Provinciale, oggi Mediaporto, è al centro di un percorso di rinnovamento nato grazie al progetto «Community Library» della Regione Puglia. Un processo che ha trasformato gli spazi in un laboratorio culturale aperto, inclusivo, intergenerazionale. Tra gli elementi che hanno inciso maggiormente sulle motivazioni del premio c’è il «Ministero dei Sogni», osservatorio di innovazione culturale nato per lavorare sull’accesso alla cultura e sulla cura delle sensibilità. Attraverso poesia, arte e pensiero, dialoga con studenti, docenti e scuole, costruendo relazioni e pratiche che rendono la biblioteca un luogo vivo, poroso, attraversato dalle esperienze della comunità. Il premio riconosce anche l’impegno del Polo BiblioMuseale di Brindisi guidato da Emilia Mannozzi, della Regione Puglia, della Provincia di Brindisi e del personale di Santa Teresa, insieme alla rete dei patti di collaborazione che sostiene la vitalità quotidiana del Mediaporto.
Sguardo al futuro
Accanto a Brindisi sono state premiate altre realtà nazionali impegnate nella promozione della lettura e di una cultura inclusiva, a conferma di un movimento crescente che vede biblioteche, festival e centri culturali come luoghi decisivi del futuro. Un futuro che, come sottolineano gli organizzatori del premio, nasce nelle relazioni: tra persone, tra storie, tra pagine. Il riconoscimento al Mediaporto è dunque anche un invito a proseguire con coraggio un percorso che mette al centro l’incontro e la condivisione. Perché il domani, ricordano al festival, comincia tra le righe: nello spazio sensibile in cui una comunità si riconosce e sceglie di crescere.
