SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Appalti pubblici, Ance Brindisi lancia l’allarme: «Alle piccole imprese soltanto le briciole»

«No a maxi appalti e abuso in house». A sostenerlo a caratteri cubitali è l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Brindisi, in relazione all’esclusione delle Pmi (Piccole e medie imprese) dai lavori pubblici. La situazione a livello nazionale, secondo Ance sarebbe tragica: dal 2016 al 2023, sono state apportate 813 modifiche al codice degli appalti,…
l'edicola
Foto Cecilia Fabiano/ LaPresse 10 Novembre 2021 Roma (Italia) Cronaca : Superbonus per la ristrutturazione edilizia in manovra Nella Foto : un cantiere edilizio sal centro di Roma Photo Cecilia Fabiano/ LaPresse November 10, 2021 Rome (Italy) News : economic maneuver for the building trade In the Pic : building site

«No a maxi appalti e abuso in house». A sostenerlo a caratteri cubitali è l’Ance (Associazione nazionale costruttori edili) di Brindisi, in relazione all’esclusione delle Pmi (Piccole e medie imprese) dai lavori pubblici. La situazione a livello nazionale, secondo Ance sarebbe tragica: dal 2016 al 2023, sono state apportate 813 modifiche al codice degli appalti, attraverso 45 decreti ministeriali e 17 linee guida Anac. Il risultato è avere 36mila stazioni appaltanti in Italia che si comportano diversamente. Condizione che attanaglia il settore degli appalti, il quale impegna 500mila imprese di costruzioni, per il 95% di micro e piccole dimensioni, che impiegano oltre 845mila addetti. Nonostante questo peso, il mercato resterebbe una prerogativa delle imprese di grandi dimensioni.

Le Pmi

Solo una fetta pari al 17% della torta degli appalti pubblici è potenzialmente accessibile alle piccole che, messe insieme, riescono in realtà ad aggiudicarsi meno del 5% del valore complessivo del mercato. Ance Brindisi lancia l’allarme sulla tenuta delle piccole-medie imprese nel mercato dei lavori pubblici.
Secondo l’associazione di categoria, messe a rischio da gare concentrate su maxi-appalti, oltre che dalla prospettiva di una statalizzazione di fatto delle grandi imprese in crisi, da parte delle principali stazioni appaltanti.

«Un simile processo – riporta la nota dell’Ance – aumenterebbe l’utilizzo dell’in house e ridurrebbe gli spazi di libera concorrenza, penalizzando le Pmi, vero motore produttivo del Paese». Per Ance, l’esperienza del Pnrr ha dimostrato che il settore delle costruzioni può crescere grazie alle Pmi, che hanno investito in mezzi e formazione. «La soluzione non può sostituire l’iniziativa privata con gestioni dirette o indirette dello Stato».

Le richieste

L’impegno di Ance nazionale e della presidente Federica Brancaccio viene evidenziato nella difesa del mercato e della libera concorrenza. Pertanto, l’associazione chiede regole chiare per strumenti aggregativi, come consorzi stabili e reti di impresa e vede nel disegno di legge sulle Pmi in discussione al Senato «l’occasione per garantire certezza legislativa e rafforzare la natura pro-concorrenziale del sistema». Di queste tematiche si parlerà durante un panel dedicato alle micro, piccole e medie imprese, in programma il 28 agosto prossimo a Ceglie Messapica, che vedrà la partecipazione del presidente di Ance Brindisi, Angelo Contessa, insieme a rappresentanti del mondo politico, economico ed associativo.

CORRELATI

Brindisi, Puglia","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[459694,459956,459903],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!