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Aeroporto del Salento, il Ministero assicura: «Non sarà un declassamento»

Non ci sarà alcuna penalizzazione per l’aeroporto di Brindisi in seguito alla rideterminazione della categoria ICAO prevista dal Decreto Ministeriale del 17 febbraio 2025. Così afferma la Direzione Generale per gli Aeroporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha risposto ufficialmente alla delibera numero 18 approvata dal Consiglio Comunale di Brindisi sul presunto…
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Non ci sarà alcuna penalizzazione per l’aeroporto di Brindisi in seguito alla rideterminazione della categoria ICAO prevista dal Decreto Ministeriale del 17 febbraio 2025. Così afferma la Direzione Generale per gli Aeroporti del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha risposto ufficialmente alla delibera numero 18 approvata dal Consiglio Comunale di Brindisi sul presunto “declassamento” dell’Aeroporto del Salento.

L’aggiornamento necessario

Nella nota, firmata dal direttore generale Costantino Fiorillo, si ribadisce ancora che il nuovo decreto non limita la possibilità per lo scalo brindisino di ospitare voli internazionali o aeromobili di dimensioni maggiori. Al contrario, l’aggiornamento delle categorie antincendio ICAO – necessarie per determinare l’organico dei Vigili del Fuoco negli scali – è stato concepito per allinearsi ai reali volumi di traffico e alle tipologie di aerei attualmente impiegati, evitando così sprechi di risorse e migliorando l’efficienza del sistema aeroportuale.

I dati dell’Enac

Secondo quanto affermato dal Ministero, l’adeguamento della categoria ICAO si basa su dati forniti da ENAC, raccolti presso ciascun gestore aeroportuale. Tali dati sono stati analizzati da un tavolo tecnico interministeriale, che ha valutato con precisione le esigenze di ogni scalo, Brindisi incluso, garantendo che la nuova classificazione rispecchi fedelmente il traffico attuale e previsto.

Un punto cruciale riguarda la possibilità di accogliere, anche con la nuova categoria, aeromobili di dimensioni superiori: ciò è consentito fino a 700 movimenti nel trimestre più critico dell’anno, come previsto dalla normativa vigente. Ulteriori operazioni eccezionali possono essere gestite con apposita valutazione del rischio, in coordinamento con i Vigili del Fuoco e previa autorizzazione delle autorità competenti.

I vigili del fuoco

Si evidenzia anche che il Decreto del 2025 aggiorna un impianto normativo risalente al 2006, ormai superato dai progressi tecnologici in campo aeronautico e antincendio. L’intervento rientra in una più ampia strategia di razionalizzazione e rilancio del sistema aeroportuale nazionale, in linea con il futuro Piano Nazionale degli Aeroporti, che mira a potenziare i collegamenti, soprattutto internazionali e intercontinentali. Infine, la Direzione Generale sottolinea come la dotazione dei Vigili del Fuoco sia una conseguenza – e non una condizione – del traffico aereo registrato in ciascuno scalo. Pertanto, un eventuale incremento del traffico potrà comportare in futuro un adeguamento delle risorse in base alla nuova normativa.

Le posizioni

Ma in molti continuano a percepire questo provvedimento come penalizzante nei confronti del territorio, soprattutto a confronto con l’aeroporto di Bari.

«Ricordiamo che l’aeroporto del Salento – dice Massimo Di Cesare, segretario generale di Cgil Brindisi – ha un bacino di utenza dell’intera area Jonico-salentina pari a circa 3 milioni di abitanti nel periodo invernale e che nel periodo estivo si triplicano, sarebbero ulteriormente penalizzati perché costretti ad utilizzare lo scalo di Bari per usufruire di determinati collegamenti non più attestabili a quello di Brindisi».

La continuità territoriale può essere la via per garantire competitività all’Aeroporto del Salento: questa la posizione del consigliere regionale di Fratelli d’Italia Paolo Pagliaro che ha presentato una mozione il 22 dicembre scorso. Mozione che impegna la Regione a fare la sua parte cofinanziando la misura della continuità territoriale per l’aeroporto brindisino. Il Governo ha già stanziato fondi specifici nell’ultima legge di bilancio dello Stato. Continuità territoriale vuol dire tariffe agevolate e dunque prezzi più bassi per i voli da e per l’Aeroporto del Salento, oggi molto più alti rispetto a Bari. Pagliaro l’ha stigmatizzato più volte, dati alla mano: il raffronto Bari-Brindisi è schiacciante per numero e per costo dei voli.

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