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Barletta, ubriaco terrorizza l’Ambulatorio popolare per più di mezz’ora. Nessun intervento delle forze dell’ordine

Momenti di paura, ieri pomeriggio alla sede dell’Ambulatorio popolare di Barletta, in via Manfredi, mentre erano in corso le attività di distribuzione degli indumenti e dei kit alimentari forniti dall’amministrazione comunale. «Tutto si stava svolgendo regolarmente - raccontano sulla pagina Facebook i volontari dell’associazione barlettana - quando, poco dopo le 17, è entrato un uomo…
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Momenti di paura, ieri pomeriggio alla sede dell’Ambulatorio popolare di Barletta, in via Manfredi, mentre erano in corso le attività di distribuzione degli indumenti e dei kit alimentari forniti dall’amministrazione comunale.

«Tutto si stava svolgendo regolarmente – raccontano sulla pagina Facebook i volontari dell’associazione barlettana – quando, poco dopo le 17, è entrato un uomo alto quasi due metri, visibilmente e completamente ubriaco, che di lì a poco ha iniziato a urlare in modo minaccioso, non contento degli abiti che gli avevamo consegnato».
L’uomo, spiegano nel post, era visibilmente ubriaco e ha cominciato a inveire contro i volontari, rifiutandosi di lasciare i locali e spaventando molto le volontarie presenti: «L’atteggiamento fisico dell’uomo, che voleva andare a controllare di persona gli scaffali del nostro centro di distribuzione, lasciava presagire con relativa certezza che egli avrebbe potuto passare dalle urla e dagli insulti ad una vera e propria aggressione fisica nei confronti delle donne e degli uomini presenti».
I presenti hanno dunque chiamato i numeri di emergenza 112 e 113 per chiedere l’intervento delle forze dell’ordine ma non hanno ricevuto risposta per più di mezz’ora: «Dopo molte chiamate inutili, protrattesi per più di 30 minuti (durante i quali l’aggressore ha continuato a tenere in scacco tutto l’Ambulatorio) per allertare polizia e carabinieri, ci hanno risposto finalmente questi ultimi, che però hanno declinato la loro competenza e ci hanno invitato a chiamare la Polizia Municipale, i vigili urbani, insomma. Questi ultimi rispondevano solo dopo esser stati chiamati ripetutamente da più persone, e ci riferivano,  lasciandoci atterriti, di non aver agenti da inviare sul posto. Intanto la situazione peggiorava con l’uomo che, sempre urlando, si sdraiava sul pavimento iniziando a scalciare, per poi rialzarsi e sbattere le mani contro le ante della porta di accesso e infine sedendosi sulla scrivania urlando e sbraitando ancora. L’ulteriore aggravarsi della situazione è stato impedito solo con l’intervento del sopraggiunto presidente Matteucci, che, rischiando che l’uomo potesse aggredirlo anche con armi improprie eventualmente nascoste indosso, ha afferrato l’ubriaco per un braccio  e lo ha spinto fuori dalla sede».
Un episodio durato oltre 40 minuti che, per fortuna, non è sfociato in conseguenze ben più gravi.
«Tutto questo non è accettabile. Non è possibile che i luoghi della solidarietà, le persone che mettono a disposizione la propria vita e il proprio tempo per gli altri vengano in questo modo abbandonate dallo Stato. Non è possibile che cittadini e cittadine vengano lasciati e lasciate a sé stessi in situazioni di serio pericolo. Non è possibile che si venga costretti a farsi ragione da soli», concludono dall’Ambulatorio popolare di Barletta.

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