Ha sottratto Mina, uno splendido esemplare di pastore tedesco, e poi, fingendosi un intermediario, ha chiesto 200 euro per la restituzione.
L’animale, alla fine, è tornato a casa mentre gli agenti del commissariato di Polizia di Barletta hanno arrestato per estorsione un uomo di 64 anni, subito dopo aver riscosso la somma pretesa.
La storia a lieto fine ha avuto inizio quando Sabrina, la proprietaria del cane, si è resa conto che la recinzione, all’interno della quale era custodita Mina, era aperta e del suo cane non c’era più traccia.
Attraverso un accorato appello sui social network è riuscita con non poca fatica ad individuare la zona dove era stata avvistata la sua fedele compagna. Ha deciso, quindi, di mettersi personalmente alla ricerca del proprio cane quando, improvvisamente, è stata avvicinata da un uomo che sosteneva di conoscere le persone (a suo dire pregiudicate e pericolose) che avevano sottratto il cane per la cui restituzione avrebbero preteso la somma di 200 euro. La ragazza ha denunciato l’accaduto al Commissariato di Barletta, mettendo così in condizione i poliziotti di individuare il responsabile e, dopo aver stabilito con l’estortore un appuntamento, ha chiesto all’uomo di poter vedere prima il cane che, sulla base delle indicazioni ricevute, è stato poco dopo individuato (dal fidanzato della giovane, assieme a un poliziotto) ad alcune centinaia di metri, legato con un fil di ferro ad un albero di ulivo.
Sabrina ha pagato il “riscatto” all’uomo che, impossessatosi del denaro, è fuggito ma è stato fermato poco dopo dai poliziotti appostati e arrestato per estorsione e ricettazione. Ora si trova nel carcere di Trani.