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Barletta, l’Unione studenti: «Ritorno a scuola tra nuovi disagi»

«Possiamo dire con assoluta certezza che il ritorno tra i banchi ha causato non pochi problemi agli studenti del nostro comune, partendo dalle condizioni in cui già versavano le strutture scolastiche e sfociando nelle norme della sicurezza per la salute che non vengono rispettate a danno di tutta la componente scolastica, non solo alunni ma…
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«Possiamo dire con assoluta certezza che il ritorno tra i banchi ha causato non pochi problemi agli studenti del nostro comune, partendo dalle condizioni in cui già versavano le strutture scolastiche e sfociando nelle norme della sicurezza per la salute che non vengono rispettate a danno di tutta la componente scolastica, non solo alunni ma quindi anche docenti e personale Ata», così l’Unione studenti di Barletta sulla situazione delle scuole in uno dei comuni capoluogo della Bat.

Le classi, scrivono gli studenti in una nota, sono «aule focolaio». Al liceo “A. Casardi”, ad esempio, il diffondersi dei contagi «ha comportato l’allestimento di classi in corridoi, aule computer e addirittura in aula magna. La situazione nelle aule è resa ancora più difficile – si legge nella nota – vista la presenza dei famosi banchi con le rotelle, che seppur all’inizio sembrassero innovativi e divertenti, col passare del tempo sono diventati l’incubo di qualsiasi alunno. Non solo: a causa delle rotelle è difficile rimanere fermi al proprio posto, quindi viene meno anche il metro di spazio obbligatorio tra i banchi per le regole anticovid, ma la struttura del banco, sia per la seduta che per il piano d’appoggio, non permette una postura ergonomica all’alunno che è costretto a stare in una posizione molto scomoda per 5/6 ore di fila».
Per quanto riguarda le misure anticovid, dicono gli studenti, «le scuole hanno pensato di intervenire con la distribuzione gratuita di mascherine chirurgiche di qualità discutibile, che ora come ora sono inutili e l’apertura costante delle finestre all’interno delle aule, che causa solo malanni».
Un altro tasto dolente è la Dad «concessa solo a coloro i quali sono positivi o in quarantena preventiva in caso di contatto con un positivo all’esterno dell’ambiente scolastico: nell’eventualità di un positivo in una classe (realtà non molto utopistica) la classe non è tenuta alla quarantena preventiva e nemmeno alla Dad. Deve continuare le lezioni in presenza e non è richiesto un tampone da presentare. Presa coscienza della situazione non possiamo biasimare la voglia degli studenti nel tornare a far lezione dietro uno schermo piuttosto che in classe, dove è sicuramente più facile socializzare con i propri compagni, ma al giorno d’oggi si rischia veramente tanto».
«Noi studenti – conclude la nota – chiediamo perciò di essere ascoltati, il covid ci ha già portato via anni della nostra gioventù, non vogliamo che ci tolga la possibilità di un’istruzione sicura ed efficiente».

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