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Arte urbana per la pace sui muri di Barletta. La provocazione del collettivo “Dna Wall”

Un’idea di arte urbana, quella elaborata da un gruppo di giovani barlettani e realizzata nel collettivo “Dna Wall”, un progetto creato durante il periodo del lockdown e maturato in seguito ai tragici episodi di violenza che hanno coinvolto Barletta negli ultimi mesi, ma soprattutto dopo i recenti avvenimenti della guerra. «Era da un po’ di…
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Un’idea di arte urbana, quella elaborata da un gruppo di giovani barlettani e realizzata nel collettivo “Dna Wall”, un progetto creato durante il periodo del lockdown e maturato in seguito ai tragici episodi di violenza che hanno coinvolto Barletta negli ultimi mesi, ma soprattutto dopo i recenti avvenimenti della guerra.

«Era da un po’ di tempo che stavamo pensando di fare qualcosa di concreto per la nostra città; negli ultimi due anni, la relazione con i miei amici è stata sempre più complicata a causa del Covid ed in più, gli ultimi avvenimenti di violenza a Barletta, hanno fatto accendere una lampadina dentro di noi», spiega Gianluca, un componente del gruppo. Il messaggio lanciato dal gruppo è quello di investire sulle nuove generazioni: è sbagliato continuare a pensare che i giovani di oggi, siano privi di creatività e fantasia. La mancanza di iniziativa, molto diffusa in diversi paesi, non è certamente dovuta ai giovani.
«L’idea è partita da mia zia, che, avendo visitato Bologna, mi ha raccontato di aver visto la città ricca di murales, sticker e poster; perciò ho pensato: perché non provare a farlo anche nella mia città?», racconta Gianluca. Questa voglia e mania di “postare”, è stata accolta molto bene dai giovani barlettani, che sono entrati a far parte del gruppo: c’è chi disegna, chi scrive e chi semplicemente è legato all’arte in ogni sua forma possibile. «La nostra idea è quella di coinvolgere sempre più giovani, così da contribuire alla realizzazione di nuove idee, sempre con il consenso di chi è più grande di noi. I social in questa sfida giocano un ruolo centrale; si sa che un poster al muro, non ha mai creato così tanto scalpore, però fatto in questo determinato periodo storico, serve a regalare un segnale leggero e positivo», sottolinea Gianluca.
Il gruppo descrive come, iniziative di questo genere siano fondamentali per lanciare un messaggio positivo e per far acquisire ai giovani del territorio fiducia in se stessi e nelle loro idee. I poster del momento sono relativi alla guerra: immagini che ritraggono Putin e poster con la scritta “Ucraina” per mostrare solidarietà, vicinanza e pace. «Sul volto di Putin ci sono stati diversi commenti, molti hanno pensato che si trattasse di un richiamo al fascismo e alla dittatura. Per fortuna però, sono stati relativamente pochi i commenti di questo tipo; i restanti erano solo complimenti e congratulazioni», conclude il giovane.

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