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Andria, sequestro lampo di un imprenditore: sette arresti. Tra loro ci sono anche padre e figlio – VIDEO

Ci sono anche un padre e suo figlio tra le sette persone arrestate dalla squadra mobile di Andria perché ritenute responsabili del sequestro lampo ai danni di un imprenditore della zona.

Si tratta di persone di età compresa tra i 78 e i 36 anni. Il più anziano è un biscegliese, finito agli arresti domiciliari. Tutti gli altri sono andriesi e sono stati portati in carcere. Un’ottava persona è indagata.

Stando a quanto emerso, gli indagati avrebbero sequestrato l’imprenditore a scopo di rapina. Sono accusati anche di tentata rapina aggravata dall’uso di armi, detenzione e spendita di banconote false.

L’inchiesta è coordinata dalla Procura di Trani e denominata Game over.

Rapine e botte agli imprenditori. Coinvolto anche un minorenne

Stando a quanto emerso nell’inchiesta, un gruppo sarebbe diventato l’incubo degli imprenditori agendo con violenza e usando un espediente diventato routine: il sequestro lampo per riuscire a portare via soldi, gioielli o incassi.

L’inchiesta è iniziata dopo una rapina avvenuta ad Andria lo scorso 7 gennaio quando il titolare di un’agenzia di scommesse sarebbe stato costretto dagli indagati, che avrebbero agito armati e incappucciati, a salire a bordo di un’auto. La vittima, aggredita con calci e pugni, sarebbe stata derubata dell’incasso pari a 15mila euro per poi essere lasciata alla periferia della città.

Un’altra rapina invece, è stata sventata dai poliziotti impegnati in altre indagini basate su intercettazioni telefoniche e ambientali. Così, avrebbero scoperto che gli indagati stavano pianificando un’ulteriore rapina ai danni di un altro imprenditore locale. Un colpo in cui avrebbero usato armi per costringere l’uomo a raggiungere la sua abitazione, aprire la cassaforte e consegnare quanto era custodito al suo interno.

Le persone arrestate, a cui è stata contestata anche la recidiva, sono state identificate grazie all’analisi delle immagini registrate dai sistemi di videosorveglianza della zona. Il gruppo inoltre, avrebbe reclutato un minore a cui venivano affidati soldi falsi, usati per acquisti in città.

Nitti: «Senza le intercettazioni, indagine inimmaginabile»

«I reati predatori nel territorio del circondario della Procura di Trani sono un fenomeno preoccupante e senza l’impiego delle intercettazioni, indagini come queste non sarebbero immaginabili». Così il procuratore della Repubblica, Renato Nitti commentando l’inchiesta.

Per il magistrato, si tratta di un gruppo che avrebbe svolto «un’accurata pianificazione» dei colpi grazie ad attività di «pedinamento, osservazione, appostamento e studio della vittima».

Nei comuni della provincia di Barletta-Andria-Trani sono frequenti «furti di auto, furti e rapine in appartamento e rapine ai danni di furgoni portavalori, autotrasportatori e imprenditori contro cui stiamo contrapponendo un’azione di contrasto sistematina».

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