«È necessaria una riorganizzazione ospedaliera e territoriale che colga efficacemente le risorse del Pnrr, che dunque potrà essere compiuta solo se sostenuta da organici motivati e qualificati, attraverso un sistema relazionale in cui le parti, nell’ambito dei livelli di responsabilità, si aprono ad un confronto sinergico e responsabile, scevro da strumentalizzazioni di ogni tipo e da deleteri e insopportabili protagonismi». Questo il pensiero di Bruno Di Cuia e Franco Coppola, segretari regionali UIL Basilicata di Potenza e Matera, i quali denunciano le criticità della sanità materana.
Sulle schede di candidatura al finanziamento, previsto dalla misura 6 del Pnrr, che prevedono tre Case di Comunità Spoke, tre Case di Comunità Hub, la conferma di Tinchi e Stigliano quali Ospedali di Comunità e i due Ospedali di Policoro e Matera, i segretari affermano: «Se viene confermata la condivisione convinta della Conferenza dei Sindaci, in particolare, e quindi della espressione più diretta delle esigenze sociosanitarie dei territori, bisogna agire con tempestività per riempire di contenuti l’architettura organizzativa, attraverso un piano di adeguamento organizzativo e gestionale».
Di Cuia e Coppola sottolineano come sia fondamentale partire dalla ricognizione puntuale delle professionalità necessarie. «Bisogna procedere con urgenza, e a fronte della situazione contingente occorre utilizzare tutte le opzioni possibili e straordinarie. I dipartimenti sanitari sono ormai allo stremo, con evidenti difficoltà ad assicurare i servizi essenziali, stessa condizione nel dipartimento amministrativo. Insomma è un’ emergenza totale che non può trovare giustificazione esclusivamente nel Covid-19, la cui soluzione passa da un piano altrettanto emergenziale e straordinario».
Pe per gli ospedali di Matera e Policoro la UIL ribadisce la necessità di «dotarsi di professionalità di eccellenza che assicurino degli standard qualitativi, così da frenare la corsa all’emigrazione sanitaria. È evidente che, a proposito, bisogna segnare una netta discontinuità col passato, assicurando retribuzioni adeguate e mezzi tecnologici e strumentali al passo con i tempi».









