L’edizione 2022 del Salone del Libro di Torino, dal 19 al 23 maggio, è da far venire l’acquolina in bocca agli amanti della letteratura.
Un calendario fitto di eventi tra incontri, rassegne, un vortice di scrittori e traduttori che ha come epicentro la città della mole, che già l’anno scorso ha registrato al SalTo quasi 150mila presenze, malgrado la pandemia. Un appuntamento da non perdere anche per le case editrici, naturalmente: per le piccole e medie è una vetrina di visibilità non da poco. Tuttavia quelle lucane il SalTo se lo perdono eccome. Una decina circa le case editrici pronte a partire per il Piemonte che invece hanno dovuto disfare le valigie. La Regione Basilicata li lascia a casa, infatti, e lo fa sapere a pochi giorni dall’inizio della kermesse via pec.
Colpa del bilancio: la discussione in Consiglio regionale per l’approvazione è slittata al 17 e al 18 maggio, troppo a ridosso delle date torinesi per permettere di sbrigare gli atti amministrativi che permetterebbero di partecipare alla manifestazione. Il Salone è già stato informato, gli editori lucani non partono e la Regione dà loro appuntamento alla Fiera del Libro di Roma, a dicembre. Il SalTo mancato della Basilicata è solo un altro dei risvolti negativi della mancata approvazione del bilancio da parte della Regione, che comporta il blocco di risorse che, se tenute ancora in ostaggio, rischiano di andare perse e l’esercizio provvisorio fuori termine rischia dunque di generare una vera e propria paralisi dell’attività amministrativa lucana.
