Con la fine dello stato di emergenza la Asl di Bari ha stabilito la chiusura di 15 hub vaccinali presenti sul territorio. Saranno soltanto sette i centri a rimanere operativi: due a Bari (Fiera del Levante e Catino), Valenzano, Sammichele, Terlizzi, Grumo Appula e Alberobello. Cambiano anche le modalità di accesso: per vaccinarsi, infatti, non sarà più necessaria la prenotazione. A motivare la scelta dell’azienda sanitaria sono i nuovi numeri raggiunti dalla campagna vaccinale.
«Le terze dosi sono giunte quasi a conclusione e abbiamo un basso numero di richieste – spiega Antonio Sanguedolce, direttore generale della Asl di Bari – Il nostro territorio ha risposto molto velocemente alle esigenze dell’autorità sanitaria e in questo modo siamo riusciti a completare il ciclo di vaccinazioni in anticipo rispetto ad altre zone della Regione». Nel territorio di competenza della Asl di Bari si è arrivati ormai a quota 3 milioni e 22.857 dosi somministrate. La copertura vaccinale, con almeno una dose, è estesa al 94% dei residenti over 12 di Bari e provincia. Stessa percentuale raggiunta anche dal ciclo completo; la terza dose è stata invece ricevuta dall’87,1% della platea vaccinabile over 12 (con ciclo concluso da almeno quattro mesi). Le coperture restano elevate anche riguardo alla fascia più ampia dai cinque anni in poi, per la quale si rileva una adesione del 92% (pari a circa un milione e 87mila residenti vaccinati).
A livello territoriale, la campagna registra ugualmente ottimi risultati: 39 comuni su 41 sono ben oltre la soglia del 90% di residenti over 12 vaccinati con doppia dose, 35 su 41 hanno superato lo stesso obiettivo considerando gli over 5 e in 30 hanno raggiunto almeno l’87% anche rispetto alla dose “booster”. «Abbiamo cercato di rendere la copertura residua sul territorio il più omogenea possibile, lasciando aperti gli hub più capienti, da nord a sud della provincia di Bari per non creare disagi agli utenti che devono ancora usufruire del servizio – continua Sanguedolce – La scelta è stata dettata dai numeri: abbiamo un tasso di copertura completa con terza dose superiore al 94%». Una situazione positiva che ha permesso di adattare l’offerta agli utenti in base alle richieste: «Ormai non vengono effettuate più di 400 dosi giornaliere in tutta la provincia. Per fare un confronto, all’inizio della campagna vaccinale, gli stessi numeri li registravamo in ogni singolo hub; in quelli più grandi si arrivava anche a superare le 2mila somministrazioni giornaliere».
Dalla Asl sono in ogni caso pronti a fronteggiare l’eventualità di una quarta dose non circoscritta ai soli fragili. «Siamo in attesa dell’approvazione della quarta dose per altre fasce di popolazione, per il momento non abbiamo direttive ma attendiamo indicazioni dalla Regione: a chi spetterà e in quale periodo andrà effettuato il richiamo – conclude Sanguedolce – In ogni caso saremo pronti ad adattare nuovamente le strutture alle esigenze sanitarie del territorio. Quelle rimaste aperte sono comunque tutte strutture che al massimo della loro capienza possono sostenere ritmi di 1.500-2.000 vaccinazioni giornaliere».










