Il racket contro i negozianti continua ad essere un fenomeno molto presente sul territorio modugnese. È di ieri la notizia che i carabinieri della Compagnia di Modugno abbiano dato esecuzione a un’ordinanza di misure cautelari in carcere, emessa dal gip del Tribunale di Bari, su richiesta della Procura della Repubblica del capoluogo, nella quale vengono riconosciuti gravi indizi di colpevolezza a carico di due soggetti indagati per danneggiamento aggravato, fabbricazione, detenzione e porto di ordigno esplosivo. Il movente più accreditato sarebbe appunto quello dell’estorsione. Ad essere indagati sono un 50enne e un 49enne, già noti alle forze dell’ordine, modugnesi, ritenuti responsabili di aver piazzato una bomba carta e di aver causato danni al controsoffitto e alla saracinesca di un locale. Il fatto è avvenuto nella notte del 27 ottobre, in via Roma, davanti ad un esercizio commerciale, di prossima apertura, della Galleria Commerciale di Modugno. Un’azione sicuramente intimidatoria ai danni di chi cerca solo di poter aprire una propria attività e che, invece, spesso sono costretti a scontrarsi con richieste di soggetti che reclamano diritti e fanno minacce. Ma i negozianti non sono soli. In città, e non solo, è operante l’associazione antiracket che fornisce aiuto e non fa sentire soli i negozianti che subiscono vessazioni. Costituita circa 25 anni fa, vede in uno dei promotori e fondatori il modugnese Mario Pilolli, per anni presidente dell’associazione Antiracket modugnese e componente coordinamento regionale Antiracket.
«I negozianti non devono avere paura di chiedere aiuto – spiega Pilolli – l’associazione antiracket garantisce l’anonimato e collabora con le istituzioni per fare rete attorno ai negozianti che subiscono minacce. Ma non si può fare nulla se non c’è la richiesta di aiuto».
Sono ancora molto pochi, infatti, coloro che decidono di non sottostare e di trovare il coraggio di raccontare le vessazioni subite. Già negli anni ‘90 i negozianti decisero di ribellarsi e di organizzare delle vere e proprie ronde notturne, per garantire la sicurezza in tutto il territorio ma, prevalentemente, in alcuni quartieri più a rischio come quelli più periferici di Piscina Preti e Porto Torres. Lo stesso Pilolli, allora presidente dell’associazione, nel 2002 fu oggetto di minacce da parte di 6 pregiudicati, accusati a vario titolo di aggressione, estorsione e minacce nei confronti di alcuni commercianti.
Grazie alle telecamere di sorveglianza, e alle testimonianze raccolte dai carabinieri della Compagnia di Modugno, si è potuto risalire ai due indagati e al loro trasferimento in carcere. L’attività certosina degli inquirenti ha permesso di documentare come un individuo, raggiungendo a piedi l’area del negozio, abbia piazzato l’ordigno rudimentale davanti alla saracinesca dell’esercizio commerciale, facendolo esplodere. Fuggito su un’auto, è stata riconosciuta da testimoni e dalle telecamere da alcuni particolari, identificando anche le abitazioni dei due ancora doverosamente presunti attentatori. Conferma dell’identificazione anche grazie all’analisi dei tabulati telefonici. I due sono stati fermati e resteranno a disposizione della magistratura. Ma fondamentale, per limitare e combattere efficacemente la delinquenza, rimane lo spirito di collaborazione con le forze dell’ordine e il coraggio di chiedere aiuto.










