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Punta Perotti, non spetta al Comune di Bari pagare i 46 milioni di risarcimenti

Non spetta al Comune di Bari risarcire i proprietari dei suoli su cui sorgeva l'ecomostro di Punta Perotti, abbattuto nel 2006 sul lungomare sud del capoluogo pugliese, poiché la responsabilità della confisca di quei suoli non è stata del Comune. Per questo, dunque, lo Stato non ha diritto di rivalersi sul Comune per i risarcimenti…
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Non spetta al Comune di Bari risarcire i proprietari dei suoli su cui sorgeva l’ecomostro di Punta Perotti, abbattuto nel 2006 sul lungomare sud del capoluogo pugliese, poiché la responsabilità della confisca di quei suoli non è stata del Comune.

Per questo, dunque, lo Stato non ha diritto di rivalersi sul Comune per i risarcimenti da oltre 46 milioni di euro che lo stesso Stato ha pagato ai proprietari dei suoli, come sancito da due sentenze della Corte europea dei diritti dell’uomo (Cedu) nel 2009 e nel 2012.

All’Ente locale, si legge in un comunicato del Comune, “non è addebitabile alcuna responsabilità sul danno subito dai proprietari a seguito della confisca disposta dalla Corte di Cassazione” con la sentenza numero 1176 del 2001. E quindi il Comune “essendo intervenuto nella fase di rilascio delle autorizzazioni edilizie, è estraneo al segmento a valle della vicenda, rappresentato dalla confisca dei beni posta a fondamento della pronuncia resa dalla Corte E.D.U., oggetto dell’azione di rivalsa”.

La Cedu è intervenuta sulla questione con due distinte sentenze per la medesima questione. Nella prima fu stabilito subito un indennizzo di 40mila euro per ciascuna società (danni morali e spese processuali) e successivamente con una seconda pronuncia un risarcimento totale di 46,08 milioni di euro da parte dello Stato per i danni subiti per la confisca (37 mln per Sudfondi, 9,5 per Mabar e 2,5 per Iema).

Dopo avere versato le somme, lo Stato (Presidenza del Consiglio e Ministero dell’Economia) ha deciso di rivalersi sul Comune ritenendolo responsabile del procedimento amministrativo che ha portato a concedere le autorizzazioni ai costruttori che poi hanno portato alla confisca per lottizzazione abusiva.

Nell’ottobre 2024 il Tribunale civile di Bari accolse l’opposizione del Comune alla prima richiesta di rivalsa avanzata dallo Stato per complessivi 121.800 euro. Oggi si è pronunciato sulla parte più corposa del risarcimento, quello da 46 milioni.

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