«L’abbiamo fatto per i soldi e per divertirci». Così, semplicemente, hanno parlato in un’aula del tribunale di Bari le ragazze che si sarebbero prostituite a Bari quando erano ancora minorenni.
La testimonianza
«Non ci ha costretto nessuno, lo abbiamo fatto solo per i soldi e perché volevamo divertirci». È questa la sintesi delle dichiarazioni rilasciate dalla tre presunte vittime che sono state sentite in udienza nell’ambito del processo che si sta svolgendo davanti al Tribunale sul giro di prostituzione minorile a Bari.
Le imputate
Sul banco degli imputati, con l’accusa di sfruttamento della prostituzione, ci sono Federica De Vito, Marilena Lopez ed Elisabetta Manzari, che avrebbero indotto ragazzine di appena 16 anni a prostituirsi. in aula una delle tre giovani ha revocato la costituzione di parte civile, poiché è stata risarcita con 13mila euro. Davanti ai giudici, la presunta vittima si è definita «piccola e fragile». Pur ammettendo di non essere stata in alcun modo costretta a prostituirsi, ma allettata dai facili guadagni che le avrebbe prospettato Antonella Albanese (la quale ha già patteggiato tre anni e un mese di reclusione). «L’ho fatto perché mi piaceva l’idea di fare la bella vita, fatta di feste e serate in discoteca», avrebbe detto.
I prossimi testi
La prossima udienza è stata rinviata al 10 aprile, per proseguire con l’ascolto dei testi dell’accusa. Nel frattempo sono state acquisite le dichiarazioni delle ragazze già rese durante la fase delle indagini. Il 7 maggio è invece fissato il processo con rito abbreviato per l’avvocato leccese Stefano Chiriatti, accusato di aver avuto, in una sola occasione, un rapporto sessuale a pagamento con una ragazza minorenne in una stanza di un albergo di Bari.