Oltre 30 vigili del fuoco – arrivati dai comandi di Bari, Taranto, Barletta e perfino da Caserta – sono impegnati dalle 2 della scorsa notte nelle operazioni di spegnimento di un vasto incendio divampato in un capannone della Ecogreen Planet srl, azienda che si occupa di smaltimento rifiuti a Palo del Colle.
La struttura, ampia circa tremila metri quadrati, si trova a ridosso della strada statale 96 e l’alta colonna di fumo è ben visibile agli automobilisti che la percorrono.
Da ore i vigili del fuoco sono al lavoro per aver ragione del rogo con tre squadre partite da Bari, una da Molfetta e con il supporto di mezzi e uomini arrivati da Taranto e Barletta oltre che l’autobotte arrivata da Caserta.
Si teme, fanno sapere fonti dei vigili del fuoco, che le operazioni di spegnimento completo del rogo potrebbero durare giorni.
Il sindaco di Palo: «Attendiamo l’esito del monitoraggio dell’Arpa»
Il sindaco di Palo del Colle, Tommaso Amendolara, fa sapere che «attendo l’esito del monitoraggio del personale dell’Arpa per capire se firmare una ordinanza oppure no» spiegando che «sarà oggetto di interesse non solo il territorio che si trova più vicino al luogo del rogo, il cosiddetto quadrante di fumi, ma anche le aree di ricaduta».
Il primo cittadino ha raggiunto alle cinque del mattino la zona in cui si sono sviluppate le fiamme. «Se gli accertamenti dell’Arpa dovessero rilevare criticità procederò a emettere un provvedimento che tuteli la città», continua Amendolara sottolineando che «i venti spirano ora da nord e questo allontana il fumo dal centro abitato». Per il sindaco «serviranno almeno tre o quattro giorni per estinguere fiamme e fumo».
Sulla natura dell’incendio invece non si esprime. «Attenderemo la relazione dei vigili del fuoco e le indagini dei carabinieri», conclude.
Una parte dell’azienda era stata sequestrata a giugno del 2020
Una parte dell’impianto era stata sottoposta a sequestro a causa di un altro rogo scoppiato il 7 giugno di quattro anni fa. Secondo quanto si apprende, nell’ultima ispezione Aia (Autorizzazione integrata ambientale) fatta nel dicembre scorso, parte dell’installazione risultava ancora posta sotto sequestro e, rispetto a quanto autorizzato, risultava attiva soltanto la linea 1 ovvero quella di “selezione, riduzione volumetrica e raffinazione per il trattamento di rifiuti ingombranti”.
La società è autorizzata alla selezione, cernita e pressatura di rifiuti come carta, plastica e multimateriale, alla riduzione volumetrica e raffinazione, anche al fine della cessazione della qualifica di rifiuto, come legno, scarti tessili, ingombranti, imballaggi in vetro e scarti da selezione, messa in sicurezza e presmontaggio di rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche, stoccaggio di rifiuti pericolosi e non pericolosi e recupero di metalli ferrosi, non ferrosi e rifiuti misti.
Sono in corso da parte dei tecnici dell’Arpa, l’Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente della Puglia, verifiche sui possibili impatti degli inquinanti che si potrebbero essere sprigionati dalle fiamme. I controlli dell’Arpa si concentrano anche sulle cosiddette reti fisse ovvero le centraline di rilevamento degli agenti inquinanti che sono sparse nella zona. Fino a quando però il rogo non sarà spento e l’area non sarà messa in sicurezza «non sarà possibile stabilire gli effetti sul suolo né cosa è andato bruciato per cui saranno necessari gli esiti delle analisi scientifiche», riferiscono fonti dell’Arpa secondo cui comunque, gli spostamenti degli «inquinanti aerodispersi dipenderanno anche dal meteo e dai venti».
I tecnici Arpa sono in contatto con i sindaci di Bitetto e Palo del Colle che potrebbero firmare ordinanze a tutela della salute pubblica. Per farlo, sarà necessario attendere il completamento delle indagini e la messa in sicurezza dell’area.