Dieci famiglie residenti nella palazzina al civico 22 di via Pinto, a Bari, sono costrette a lasciare le proprie abitazioni ogni giorno durante le demolizioni controllate del palazzo crollato il 5 marzo scorso.
Nonostante non siano stati evacuati come i vicini del civico 16, i residenti del civico 22 devono lasciare le loro case prima delle 7 del mattino e possono farvi ritorno solo dopo le 18, a fine lavori, causando notevoli disagi.
La demolizione controllata del palazzo crollato in via De Amicis è iniziata ieri e ha già portato alla rimozione del vano ascensore e dei solai pericolanti. Il Comune di Bari ha riferito che le 10 famiglie stanno affrontando la situazione con «atteggiamento collaborativo».
La palazzina al civico 16 di via Pinto, invece, è a rischio crollo a causa dei «gravi dissesti statici» subiti dal cedimento dell’edificio confinante e i suoi residenti sono stati evacuati. Diciotto persone, che non avevano una sistemazione alternativa, sono ospitate in appartamenti dell’Adisu a spese del Comune di Bari.
Arpa Puglia e le analisi svolte
L’amministrazione comunale di Bari sottolinea «di aver adottato, sin dalle prime ore dell’emergenza, tutte le precauzioni e le misure utili a scongiurare rischi per la pubblica incolumità», nella zona di via De Amicis e di via Pinto, sia per l’instabilità che per la qualità dell’aria, dove sarebbe stata evidenziata la presenza di fibre di amianto e di vetro. Ieri l’Arpa Puglia ha spiegato che la prima fase di accertamenti ha riguardato la ricerca di fibre disperse nell’aria. Le analisi dei campioni prelevati sono state eseguite nel laboratorio del Dipartimento Provinciale Arpa di Brindisi, unico centro di riferimento regionale per l’amianto riconosciuto dal Ministero della Salute, e «non sono state rilevate fibre nell’aria».
Arpa Puglia si riserva valutazioni sui contenuti della relazione dell’Università di Bari, «relativa ad un “campione di polvere” che sarebbe stato prelevato da un balcone nei pressi del palazzo crollato. La relazione in questione non proviene da un laboratorio inserito nell’elenco dei laboratori qualificati del Ministero della Salute», evidenzia Arpa.
«In questi giorni Arpa Puglia ha svolto una prima campagna di monitoraggio sulle polveri aereodisperse nella zona interessata con esito favorevole, a cui è seguita una seconda campagna che si è conclusa da poco», riporta il Comune. «Resta costante il contatto con il responsabile della sicurezza e prevenzione del Comune e il medico competente che seguono costantemente l’evoluzione della situazione», conclude. Il sindaco Vito Leccese ha ritenuto comunque di trasmettere la nota odierna di Arpa Puglia al Servizio Igiene e Sanità pubblica della Asl Bari per le determinazioni che riterrà di assumere.