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Ospedale di Monopoli, tutti contro tutti. È la volta delle associazioni

Non c’è pace all’ospedale San Giacomo di Monopoli. A riaccendere gli animi ha provveduto una nota della Conferenza delle associazioni per la difesa delle strutture sanitarie cittadine, nella quale si fa riferimento alla «polemica di questi giorni tra il direttore sanitario del locale nosocomio Alessandro Sansonetti e alcuni sindacati del personale sanitario». Tutto era partito…
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Non c’è pace all’ospedale San Giacomo di Monopoli. A riaccendere gli animi ha provveduto una nota della Conferenza delle associazioni per la difesa delle strutture sanitarie cittadine, nella quale si fa riferimento alla «polemica di questi giorni tra il direttore sanitario del locale nosocomio Alessandro Sansonetti e alcuni sindacati del personale sanitario». Tutto era partito dalla decisione di quest’ultimo di spostare lo Scap (Servizio di continuità pediatrica) e la guardia medica al fine di attivare posti letto per i malati covid. «A noi pare – commenta il coordinatore della Conferenza Angelo Giangrande – che i sindacalisti firmatari non abbiamo tenuto in debito conto che ci troviamo in una situazione di grave emergenza e che bene ha fatto il dottor Sansonetti, su indicazione dei vertici Asl, ad attivarsi per reperire detti locali per il bene della nostra popolazione. Non crediamo che la decisione del direttore sanitario sia stata presa a cuor leggero ma valutando la disponibilità di spazi di cui, è notorio, il nostro ospedale è carente». «I sindacati – secondo la Conferenza – pur di tutelare i diritti dei propri iscritti, non abbiano tenuto conto dello stato di emergenza che stiamo».

«Non è la prima volta – commenta Giangrande – che i sindacati creano difficoltà nella gestione della sanità» e invita a «smetterla con la salvaguardia dei diritti corporativi e a pensare al bene comune» esprimendo la propria «solidarietà a Sansonetti, non solo nella convinzione che si trova ad operare in una situazione di grave emergenza e dinanzi a decisioni non facili da assumere». Sulla vicenda sono intervenute nuovamente anche le organizzazioni sindacali con apposita nota. «All’ospedale San Giacomo scrivono – non esistono direttori “scomodi”, ma evidenti violazioni di legge che un sindacato attento non può sottacere, nell’interesse dei lavoratori e dei fruitori dei servizi».
«Ora – dicono Cgil, Cisl, Uil e Fials – se segnalare per tempo, inascoltati, una violazione che metteva a rischio minori e lavoratori e poi denunciare l’avvenuta violazione per ottenere l’immediata messa in sicurezza di quest’ultimi con l’adeguamento dei locali deve essere considerato un attacco personale al direttore medico allora qualcosa non quadra. Perché considerare un attacco personale ad un dirigente la legittima richiesta di veder tutelati lavoratori e fruitori dei servizi per una violazione di legge, acclarata con i lavori di adeguamento dei locali, nonché nuova allocazione dei servizi, non è onesto e non fa onore a chi la sostiene. Mai un sindacato onesto può barattare la sicurezza dei lavoratori per compiacere un dirigente, mai un sindacato vero deve distorcere la realtà per negare la verità». Lapidario il commento di Pasquale Lacasella della Fials. «Leggo con stupore le dichiarazioni del professor Giangrande – commenta – al quale rispondo che i sindacati non stanno affatto polemizzando, ma chiedendo il rispetto delle leggi e che sono i soli titolati alla sottoscrizione di accordi con l’amministrazione. Quanto all’emergenza sanitaria ricordo che da più di due anni siamo noi in prima linea e nessun altro. Non replicherò alle accuse di tutelare i nostri iscritti per non offendere la mia intelligenza».

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