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«Quadro e odio antisemita», chiesti 6 mesi di reclusione per il pittore barese Giovanni Gasparro

La Procura di Bari ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione per il pittore barese Giovanni Gasparro, accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. L'accusa si basa su alcuni commenti a presunto contenuto antisemita pubblicati dall'artista sulla sua pagina Facebook. Il processo riguarda le reazioni…
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La Procura di Bari ha chiesto la condanna a sei mesi di reclusione per il pittore barese Giovanni Gasparro, accusato di propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. L’accusa si basa su alcuni commenti a presunto contenuto antisemita pubblicati dall’artista sulla sua pagina Facebook.

Il processo riguarda le reazioni generate dalla pubblicazione delle foto del quadro di Gasparro, intitolato “Martirio di San Simonino da Trento”. L’opera, del 2020, raffigura l’omicidio di un bambino, Simonino, ritrovato morto nel 1475. Le indagini hanno rivelato che Gasparro, rispondendo ad alcuni utenti, avrebbe «propagandato e divulgato idee fondate sull’odio antisemita, atte ad influenzare le opinioni di un più vasto pubblico, scatenando e suscitando reazioni e commenti dal chiaro contenuto antisemita».

Il culto di Simonino è stato abolito dalla Chiesa cattolica nel 1965 durante il Concilio Vaticano II. La prossima udienza, in cui è prevista la discussione del difensore dell’imputato, è fissata per il 13 novembre.

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