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Molfetta, i favori dell’imprenditore a Minervini: «I tuoi voti? L’ho già detto ai finanzieri»

A 24 ore dall’interrogatorio preventivo, che potrebbe costare l’arresto al sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, emergono nuovi elementi dagli atti a supporto della richiesta fatta dai sostituti procuratori di Trani, Francesco Aiello, Francesco Tosto e Marco Gambardella, alla gip Marina Chiddo. L’appoggio elettorale I reati contestati al primo cittadino e ad altre sette persone (solo…
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A 24 ore dall’interrogatorio preventivo, che potrebbe costare l’arresto al sindaco di Molfetta, Tommaso Minervini, emergono nuovi elementi dagli atti a supporto della richiesta fatta dai sostituti procuratori di Trani, Francesco Aiello, Francesco Tosto e Marco Gambardella, alla gip Marina Chiddo.

L’appoggio elettorale

I reati contestati al primo cittadino e ad altre sette persone (solo per tre è stato chiesto il divieto di dimora a Molfetta) sono, a vario titolo, corruzione per atto contrario ai doveri di ufficio, turbativa d’asta, peculato e falso, in una inchiesta che svela l’ennesimo intreccio fra politica e imprenditoria.

Tra gli episodi a supporto dell’accusa, la grossa mole di voti che l’imprenditore amico di Minervini, Vito Leonardo Totorizzo, gli avrebbe portato durante le elezioni amministrative di maggio 2022 e soprattutto al ballottaggio di giugno, anche facendo candidare suo figlio. In cambio, raccontano le indagini, avrebbe ricevuto dal Comune appalti gestiti in maniera illecita, proprio allo scopo di agevolarlo. Le captazioni sui telefoni dei due raccontano molte cose.

Minervini: «Però Vito, mò diamoci da fare per il 26!».Totorizzo: «Mi sto dando da fare, ci siamo incontrati anche con Loredana, stiamo girando i posti».
M.: «No, dillo ai tuoi dipendenti, ai tuoi amici».
T.: «Gli ho già detto che non c’è pietà per loro stavolta, l’ho detto anche ai finanzieri… finanzieri ai quali da 10 anni regalo la sede gratis, va bene? (ndr, la sede dell’associazione nazionali finanzieri d’Italia)».

La partita del Milan

L’auto di servizio del Comune di Molfetta, è emerso ancora, veniva usata sia dal sindaco Minervini che dal suo autista (e cugino) Tommaso Messina, per incombenze private e viaggi di piacere. Come quella volta che Messina condusse il primo cittadino a comprare il pesce o quell’altra che andava a ritirare la crostata alla marmellata, chiedeva i biglietti del Luna park ad un amico, accompagnava moglie e figlia in varie circostanze, o come l’8 ottobre 2022, su autorizzazione di Minervini, andava in via Pansini a vedere la partita di calcio del Milan. Il 25 ottobre, ancora, accompagnava il sindaco al Miulli, ad Acquaviva delle fonti, per una visita medica.

«Ci proteggiamo a vicenda»

Dalle intercettazioni sui telefoni del sindaco Minervini e della dirigente Lidia De Leonardis (anche per lei i pm hanno presentato richiesta), a settembre 2022 emerge forte tra i due, secondo gli inquirenti, un legame fondato sugli illeciti: «Mai ti avrei consentito di tornare al precariato – la rassicura lui – Io mi sento sicuro e in un certo senso di poterti proteggere. La verità è che ci proteggiamo a vicenda».

E questa conversazione, per la Procura di Trani, denota “il rapporto ambivalente tra i due, in cui confidenza e professionalità si saldano, in un contesto di reciproca protezione rispetto a questioni gestite da entrambi in maniera poco limpida”.

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