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Mentirono sulle notti di sesso con Berlusconi, in cinque a processo a Bari

Nuova puntata, ieri a Bari, nella vicenda che lega l’imprenditore Gianpaolo Tarantini all’allora premier Silvio Berlusconi. Ieri pomeriggio, la gup del tribunale di Bari, Rossana De Cristofaro ha rinviato a giudizio per falsa testimonianza quattro donne e l’ex autista di Gianpaolo Tarantini, accusati di aver mentito sulle notti di sesso con Silvio Berlusconi, avvenute, secondo…

Nuova puntata, ieri a Bari, nella vicenda che lega l’imprenditore Gianpaolo Tarantini all’allora premier Silvio Berlusconi.

Ieri pomeriggio, la gup del tribunale di Bari, Rossana De Cristofaro ha rinviato a giudizio per falsa testimonianza quattro donne e l’ex autista di Gianpaolo Tarantini, accusati di aver mentito sulle notti di sesso con Silvio Berlusconi, avvenute, secondo la ricostruzione della Procura di Bari, fra il 2008 e il 2009 nelle residenze dell’allora presidente del Consiglio.
Vanessa Di Meglio, Sonia Carpentone, Roberta Nigro, Barbara Montereale e Dino Mastromarco saranno processati dal 7 aprile dinanzi al giudice monocratico di Bari Mario Mastromatteo. I cinque imputati avrebbero mentito, ritiene l’accusa, quando furono chiamati come testimoni nel processo escort. Le donne, ritiene la Procura, negarono di essersi prostituite e di essere state poi pagate per quelle prestazioni.
In udienza le difese degli imputati hanno chiesto il proscioglimento, ritenendo che non abbiano mentito. Il procedimento per falsa testimonianza ha origine con la sentenza di primo grado del processo escort, del 13 novembre 2015, nella quale gli stessi giudici avevano disposto la trasmissione degli atti alla Procura per procedere nei confronti delle ragazze per falsa testimonianza.
Gli accertamenti della magistratura barese, coordinati dal pm Marco D’Agostino, si sono svolti incrociando le dichiarazioni rese nel processo tra ottobre 2014 e maggio 2015 con i racconti fatti agli inquirenti dalle stesse donne nella fase delle indagini, e con il contenuto delle intercettazioni telefoniche, in particolare le conversazioni con Gianpaolo Tarantini, che avrebbero confermato le presunte menzogne per le quali i cinque saranno ora processati.
Intanto è diventata definitiva la condanna a 2 anni e 10 mesi per Gianpaolo Tarantini. Nei mesi scorsi la Cassazione ha rigettato i ricorsi della procura generale di Bari e della difesa contro la sentenza con la quale il 26 settembre 2020 la Corte d’Appello di Bari aveva condannato l’imprenditore pugliese a 2 anni e 10 mesi per reclutamento, per aver portato tra il 2008 e il 2009 alcune escort nelle residenze di Berlusconi. La terza sezione penale della Cassazione, nella stessa sentenza, ha anche dichiarato inammissibile il ricorso della parte civile Patrizia D’Addario. La donna era finita al centro delle cronache per aver raccontato di essere scappata da Berlusconi dopo aver capito le sue intenzioni.

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