«Dopo due anni, emerge una serie di problemi che non è stata ancora risolta e questo rischia di mettere a repentaglio l’insegnamento in presenza, che per quello che mi riguarda, rimane l’obiettivo fondamentale». Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a margine dell’assemblea organizzativa della Cgil Puglia che si svolge oggi a Bari.
«Allo stesso tempo, vista la situazione pandemica in cui ci troviamo, non aver affrontato il problema di non aver aumentato gli organici, che resta serio, non aver affrontato i servizi e spazi in cui agire, compreso il distanziamento, ha determinato una situazione difficile e delicata», ha detto ancora. «Avevamo avanzato proposte molto precise, c’era un accordo che non è applicato».
«I dati dimostrano che l’insegnamento a distanza sta riducendo la capacità di apprendimento degli studenti e in più il nostro continua a essere un Paese con un elevatissimo abbandono scolastico. Sono necessarie tutte quelle misure di prudenza per evitare che questo mese di gennaio metta in discussione tutto l’anno scolastico in presenza, che deve essere garantito», ha aggiunto: «Si rischia di mettere in discussione la tenuta dell’insegnamento in presenza che, per noi, rimane elemento centrale e decisivo. Il numero degli studenti non vaccinati è ancora altissimo, è necessario avere tutte quelle misure di prudenza».
Il segretario generale della Cgil ha sottolineato che «da agosto dello scorso anno diciamo che, di fronte alla pandemia, bisogna prevedere l’obbligo vaccinale per tutti. Non averlo fatto abbiamo visto cosa determina: ritardi e aumento della conflittualità tra le persone. Oggi siamo in piena pandemia sociale, salariale e della precarietà. Oggi la condizione del lavoro è pesante, troppo lavoro precario. Noi lo abbiamo detto al governo e lo diciamo alle imprese: non è accettabile che la ripresa del 2021 abbia generato l’85% di posti di lavoro precari», ha aggiunto.
«Gli investimenti e la ripresa devono creare lavoro stabile, bisogna cancellare forme di lavoro assurde e leggi sbagliate e bisogna introdurre un’unica forma di inserimento al lavoro», ha detto ancora Landini. «Bisogna fare lotta senza quartiere alla precarietà e al lavoro nero», ha concluso.