Il nuovo Marco Polo del XXI secolo potrebbe partire da Bari per la più moderna Via della Seta: la via del sapere. La Cina ha chiamato «Nuova via della Seta» il più grande investimento di 2 trilioni di dollari (!). Investimenti in strutture fisiche, strade, ferrovie, porti. Ma esiste un’altra via della seta possibile, quella delle infrastrutture nel sapere fra Bangalore, Silicon Valley, Africa, Europa: basata sul Pil Sapere delle Nazioni di cui l’India è il primo esempio. Sapere che fluisce da una parte del mondo ad un’altra, come elettricità: il petrolio del XXI secolo, la Nuova Silk Road. Bari, potrebbe avviare la via della seta del sapere con la Fiera dell’est.
L’eccellente iniziativa della Confindustria barese di invitare esperti del mercato indiano dovrebbe essere il primo passo per un «ponte sapere» dalla Puglia non solo per la nazione, ma non bisogna avere paura delle grandi ambizioni, per la stessa Europa. Che il Sapere sia il petrolio del XXI secolo non ci sono dubbi. Come non ci sono dubbi che la nuova ricchezza delle nazioni sarà misurata dal Pil Sapere, sull’esempio dell’India che lo ha adottato, è MoSPI il potente ministero delle statistiche che lo ha deciso. Speriamo che l’Italia ora se ne accorga. Sono anni che viene presentata all’Istat. La grande sfida mondiale oggi -il sapere prodotto in una nazione, il Pil Sapere – è il dato strategico che ridefinisce mercati, flussi di tecnologia e sicurezza mondiale. Guerra e Pace. Guerra del sapere in atto, è fra Usa e Cina con l’India terzo possibile attore, come l’investimento di Tata riportato dimostra.
La straordinaria capacità tecnologica Usa deve misurarsi con il quasi monopolio del «Petrolio per l’Intelletto». Guerra? Le Terre rare sono quel gruppo di 17 elementi utilizzati in tutte le tecnologie avanzate: elettronica, magneti, batterie e tecnologie verdi. La Cina, come un tempo i paesi arabi per il petrolio, ha il quasi monopolio mondiale di terre rare. Questo forse spiega ribassi delle tariffe Usa sulla Cina per altri prodotti?
Ma perché riportare questi fatti alla visita a Bari degli indiani? L’india ambisce ad essere Pace, chissà? Forse con la multipolarità Sapere. L’unica che non precipita le guerre. Può la Puglia essere in grado di giocare un ruolo? Perché no? Basta avere il coraggio di pensarlo.
La Puglia può cominciare con un grande Hub della tecnologia Indiana. Brava la Confindustria a promuovere questa iniziativa. La fiera dell’Est deve ambire ad essere la più grande fiera europea della tecnologia dell’Est. Anni fa quando a governatore della Regione Puglia c’era Nichi Vendola, gli proposi di creare in Puglia una Valle del Sapere. Iniziativa forse troppo innovativa per l’epoca, ma Vendola mi ascoltò con attenzione. Purtroppo non se ne fece nulla per colpa mia, perché mi concentrai con la California. Speriamo legga queste note oltre al Sindaco di Bari, il prossimo Governatore pugliese. Oggi è tempo di lanciare la Fiera dell’Est, come prima tappa della nuova via della seta.
Pace? Quella del sapere. Bari può sviluppare la Fiera dell’Est, una versione tecnologica della fiera del Levante per i prodotti dell’elettronica, energia, aerospaziale e tecnologia dell’informazione. Cina, Giappone, Corea del Sud e Taiwan sono leader mondiali insieme all’India. E prendendo esempio dall’India, la Confindustria pugliese può cominciare a proporre a livello nazionale il Pil Sapere Italia. Speriamo che Sindaco di Bari e il prossimo Governatore della Puglia diano inizio alla Fiera dell’Est. Hub delle tecnologie sapere dell’Est.
Umberto Sulpasso è Senior Fellow Digital Center for Future. Annenberg School, University of Southern Califonia










