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Inter-Olympiacos a Bari, un incubo per una bambina disabile: «Indifferenza e tribuna inaccessibile»

Una serata di festa per una bambina di 12 anni, Silvia, si è trasformata in un incubo allo stadio San Nicola di Bari. Sabato 16 agosto, in occasione dell'amichevole tra Inter e Olympiacos, la piccola e la sua famiglia, in possesso di un regolare biglietto per la tribuna est inferiore, non sono riuscite ad accedere…
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Una serata di festa per una bambina di 12 anni, Silvia, si è trasformata in un incubo allo stadio San Nicola di Bari. Sabato 16 agosto, in occasione dell’amichevole tra Inter e Olympiacos, la piccola e la sua famiglia, in possesso di un regolare biglietto per la tribuna est inferiore, non sono riuscite ad accedere al settore a causa della folla.

La madre, Stefania, ha raccontato la vicenda sui social, denunciando una situazione di pericolo e l’indifferenza del personale di sicurezza. «I tifosi erano tutti ammassati sulle scale, chi in piedi e chi seduto per terra – ha scritto la donna -. Il passaggio era bloccato. Io e mia figlia siamo state costrette a uscire, dopo essere state praticamente cacciate e derise dai presenti».

«A Bari funziona così»

Dopo aver provato a rivolgersi alla Polizia e agli steward, la madre ha cercato di spiegare la situazione della figlia. «Ho fatto notare la disabilità della bambina con tanto di certificato», ha raccontato Stefania. La risposta di uno steward è stata tanto sconvolgente quanto rassegnata: «A Bari funziona così».

Dopo una lunga attesa, la famiglia è stata spostata «in via del tutto eccezionale» in un settore diverso, la Curva Nord, con un costo inferiore e una visibilità ridotta rispetto ai biglietti acquistati. La famiglia è riuscita a sedersi solo all’inizio del secondo tempo.

«Non me ne capacito e non mi rassegno a pensare che sia questo il motivo», ha ribadito la madre, che ha già fatto diversi reclami. Il post di denuncia sui social ha ottenuto migliaia di like e condivisioni, suscitando un’ondata di indignazione.

Le scuse della società organizzatrice

Stefano Pucci, della San Marco Sport Events, la società che ha organizzato l’evento, ha espresso il suo profondo dispiacere per l’accaduto. «Questa vicenda mi rattrista molto – ha dichiarato Pucci -. Non possiamo far altro che scusarci per quanto capitato. Non sarebbe dovuto succedere». Pucci ha sottolineato che la società è sempre stata attenta alle esigenze di tutti i tifosi, ma ha ammesso che in questo caso qualcosa è andato storto.

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