Il Patriarca, ulivo millenario originario dell’Aspromonte, ha intrapreso il viaggio che lo porterà in Puglia, a Gravina, dove finalmente troverà casa.
L’albero, considerato poco produttivo, è stato trasferito nel 2005 in un vivaio dell’Emilia Romagna, dove ha trascorso quasi vent’anni.
Rischio abbattimento e salvataggio
Con la chiusura del vivaio, l’ulivo rischiava l’abbattimento, ma è stato salvato dall’imprenditore pugliese Antonio Raguso. L’albero raggiungerà Gravina in Puglia, dove sarà accolto nel Museo degli Oli “Raguso Lab Experience”.
Simbolo di rinascita e patrimonio olivicolo
L’ulivo diventerà parte di un uliveto urbano, un punto di riferimento per studenti, ricercatori e appassionati. L’iniziativa si inserisce in un progetto di valorizzazione del patrimonio olivicolo, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni.
Capsula del tempo e sfida tecnica
Accanto alle radici dell’ulivo sarà deposta una “capsula del tempo” con i pensieri degli studenti dell’istituto “Galileo Galilei”.
La movimentazione dell’albero ha richiesto un’operazione complessa, con il coinvolgimento di esperti.
Speranza per l’olivicoltura pugliese
In un paesaggio segnato dalla Xylella, il ritorno al Sud del “Patriarca” rappresenta un segnale di speranza per il futuro dell’olivicoltura pugliese. L’albero continuerà a raccontare la sua storia, testimone di un’eredità da non dimenticare.