SEZIONI
SEZIONI
Bari
Sfoglia il giornale di oggiAbbonati

Droni nella notte contro la Global Sumud Flotilla: il racconto dell’attivista barese Tony Lapiccirella – VIDEO

Nella notte, la Global Sumud Flotilla è stata colpita in acque internazionali a Sud di Creta da droni.

Gli attacchi, stimati tra i dieci e i quindici, sono stati lanciati con bombe sonore, spray urticanti e altro materiale non identificato. Nonostante non ci siano stati feriti, due delle imbarcazioni, la Zefiro e la Morgana, hanno subito danni significativi rispettivamente al sostegno dell’albero e alla vela principale.

A bordo delle imbarcazioni ci sono anche alcuni italiani tra cui l’attivista barese Tony Lapiccirella, che in un video diffuso sui social racconta quanto accaduto. Sulla Morgana c’è la portavoce della Flotilla in Italia, Maria Elena Delia, che, sempre attraverso i social network, denuncia la gravità degli attacchi, definiti illegali in quanto avvenuti in acque internazionali, e ha confermato di aver allertato le autorità, compresa la Farnesina.

In risposta, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, da New York, ha chiesto a Israele di garantire l’incolumità degli equipaggi e di operare nel rispetto del diritto internazionale.

La Flotilla, composta da cinquantuno navi, ha come obiettivo la consegna di aiuti umanitari a Gaza e mira a «rompere il blocco israeliano». Gli attivisti a bordo sostengono di non rappresentare alcuna minaccia, trasportando solo aiuti.

Gli attacchi di questa notte si inseriscono in un contesto di tensioni con Israele, che ieri ha bloccato un convoglio e respinto la proposta di trasferire il carico di aiuti nel porto israeliano di Ashkelon.

La Flotilla, che in passato ha già subito attacchi, ha respinto l’offerta e ha accusato Israele di voler «ostruire» l’assistenza umanitaria.

Lapiccirella: «Alcuni hanno riportato danni all’udito»

«Alcuni di noi hanno riportato danni all’udito, non gravi, per le esplosioni. Due imbarcazioni hanno riportato danni alle vele che però stiamo assestando, e tutti sono in grado di continuare la navigazione. A parte questo stiamo tutti bene. Ovviamente fa parte di una strategia intimidatoria, una guerra psicologica. Può essere che continueranno nei prossimi giorni. A noi mancano cinque giorni di navigazione più o meno», racconta all’Ansa Tony Lapiccirella che si trova a bordo della nave Family.

«Da mezzanotte e mezza fino alle tre e mezza, quattro – spiega – ci sono stati attacchi da parte di due droni che si erano avvicinati all’Alma che era in coda alla flotta. Poi sono spariti, hanno spento le luci di segnalazione e si sono messi a lanciare questi ordigni, che erano appesi a delle specie di corde: l’obiettivo sembravano le imbarcazioni con la vela aperta. Ci sono state dalle 11 alle 13 esplosioni».

Lapiccirella evidenzia che «sono attacchi militari volti a intimidirci come se fossimo solo 40 imbarcazioni in mezzo al mare. Ma non è così. Noi abbiamo il supporto globale e soprattutto la motivazione che ci spinge è quella di portare la solidarietà internazionale a un popolo che sta venendo bombardato da ordigni veri e anche l’ultima città palestinese in questo momento è rasa al suolo. L’invasione è praticamente completa. Nessuno si tira indietro. Non siamo noi il punto. Probabilmente queste operazioni militari non considerano il contesto».

L’attacco sarebbe durato «tre ore» osserva Lapiccirella: «Non c’è stato alcun intervento da parte di nessuno Stato e questo dimostra che la nostra unica protezione rimane l’attenzione della società civile globale e la pressione che questa riesce a mettere nel momento in cui protesta, sciopera e usa tutti i mezzi per farsi sentire».

Quanto alla posizione del governo italiano, che ha detto di poter riconoscere lo Stato della Palestina solo quando Hamas andrà via dalla Striscia di Gaza e se rilascerà tutti gli ostaggi, Lapiccirella commenta: «Questo è un prendere tempo, relativizzare un genocidio. Hamas da tanto tempo non costituisce alcuna minaccia, è solo una scusa per continuare a relativizzare un genocidio e non prendere una posizione. Il motivo è chiaro e lo possono vedere tutti: le relazioni economiche e belliche dell’Italia con Israele. Questa è solo retorica spicciola per continuare a vendere armi e avere relazioni commerciali. Non c’è un dibattito d’opinione su questa cosa. Lo Stato italiano e le aziende italiane – aggiunge – guadagnano su questo genocidio. E il governo sta prendendo tempo affinché questo continui. E serve che tutto il popolo italiano si faccia sentire affinché sia più forte degli interessi economici che adesso sono priorità per il governo».

CORRELATI

Bari, Cronaca, Italia, Video","include_children":"true"}],"signature":"c4abad1ced9830efc16d8fa3827ba39e","user_id":1,"time":1730895210,"useQueryEditor":true,"post_type":"post","post__in":[463788,463685,463576],"paged":1}" data-page="1" data-max-pages="1" data-start="1" data-end="3">

Lascia un commento

Bentornato,
accedi al tuo account

Registrati

Tutte le news di Puglia e Basilicata a portata di click!