«Si sta abbassando l’attenzione sull’emergenza più importante: quella climatica». Marco Modugno ha 19 anni ed è il referente a Bari di “Fridays for future”, il movimento ambientalista nata sull’esempio di Greta Thunberg. La pandemia aveva inizialmente fatto temere un rallentamento nelle politiche mondiali di de carbonizzazione. Poi, però, complici gli investimenti indispensabili per rilanciare le economie, gran parte dei paesi hanno ripreso a ridisegnare in chiave ecologica il futuro.
Nasce con queste basi, d’altronde, anche il piano Next generation dell’Unione Europea. La guerra, ora, rischia di rallentare questo processo e riportare indietro la lancetta del tempo. «Comprendo il presidente Mario Draghi quando afferma che bisogna attivare tutte le nostre fonti energetiche, carbone compreso, per far fronte alla crisi – afferma Marco Modugno -. Non sono d’accordo, però, nel non indicare un limite temporale al suo utilizzo. Parallelamente bisogna accelerare nello sviluppo delle rinnovabili, magari con un piano europeo di grande respiro». Secondo Marco il mondo non ha ancora preso coscienza della problematica ambientale.
«La crisi climatica farà più morti della pandemia – sottolinea -. Perché non la si affronta con lo stesso impegno e risorse con cui è stato affrontato il Covid? La vera soluzione, d’altronde, è scollegarsi dal fossile». Poca fiducia anche nel gas. «La guerra ci ha sbattuto in faccia la verità – prosegue il referente barese di Fridays for future -. Ci ha dimostrato che non possiamo fare affidamento sulla sua importazione e quello che abbiamo nel nostro sottosuolo non garantirebbe il fabbisogno del Paese per più di un anno. Comprendo l’emergenza ma senza pianificazione non ne usciremo mai».
Secondo Marco Modugno in questi anni il movimento ambientalista è riuscito, comunque, a portare a casa alcuni successi. «L’inserimento nella Costituzione della tutela ambientale è un fatto importante – conclude -. Speriamo che il prossimo passo siano più investimenti nella ricerca, in modo da superare i limiti nell’accumulo dell’energia rinnovabile, in particolare delle batterie, e dare il via definitivo alla sua crescita esponenziale».










