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Danneggiato il Municipio 1 a Bari, Leccese: «Grave». L’Nsc: «Forze dell’ordine in pericolo»

«Un episodio grave, da condannare fermamente». Così il sindaco di Bari Vito Leccese commenta quanto accaduto stamattina nel capoluogo pugliese, dove la sede del Municipio 1, in via Trevisani nel quartiere Libertà, è stata danneggiata. Nei pressi della facciata è stata trovata una scritta "Vendetta per Ramy", mentre le porte sono state imbrattate con della…
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«Un episodio grave, da condannare fermamente». Così il sindaco di Bari Vito Leccese commenta quanto accaduto stamattina nel capoluogo pugliese, dove la sede del Municipio 1, in via Trevisani nel quartiere Libertà, è stata danneggiata.

Nei pressi della facciata è stata trovata una scritta “Vendetta per Ramy“, mentre le porte sono state imbrattate con della vernice rossa e le vetrate di alcune finestre rotte. Sarebbe stata lanciata anche una bomba carta. Attaccata alla porta d’ingresso, poi, è stata trovata una busta da lettere chiusa.

A quanto si apprende, nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza si vedrebbe un gruppo di due o tre ragazzi in azione. Su quanto accaduto sono ancora in corso verifiche da parte della polizia locale e della Digos.

«Non esiste alcuna motivazione che possa giustificare un atto oltraggioso nei confronti di un’articolazione fondamentale del Comune», aggiunge Leccese assicurando che «sarà intensificato negli orari di chiusura il presidio della polizia locale» che già è attivo quando gli uffici sono aperti al pubblico.

Leccese, che si dice fiducioso nell’esito delle indagini della polizia, esprime «piena solidarietà alla presidente di Municipio, Annamaria Ferretti, ai consiglieri municipali e a tutti i dipendenti che ogni giorno lavorano al servizio della città».

La stessa Ferretti assicura che «andrò avanti con il mio lavoro, insieme a tutti i consiglieri di maggioranza e opposizione, affinché quella che in questi sei mesi è diventata a tutti gli effetti la casa dei quartieri continui a tenere le porte aperte ai cittadini di tutte le nazionalità». La presidente del Municipio 1 spiega che finora è emerso «che non si sarebbe trattato di un atto vandalico ma dimostrativo. Sono fermamente convinta che il Municipio debba essere presidio di accoglienza, ascolto e confronto e su questa strada continueremo senza alcuna esitazione», conclude.

Cgil Bari: «Atto vile e stupido»

A condannare il gesto, definito «vile e stupido», è anche il segretario generale della Camera del Lavoro metropolitana di Bari, Domenico Ficco. «Se come sembra l’azione è in qualche modo rivendicata dalla scritta lasciata sui muri in cui si invoca una “Vendetta per Ramy” – aggiunge – non si comprende cosa c’entri una sede comunale che, in quartiere dove forte è la presenza di cittadini migranti, è un riferimento importante per tutta la popolazione in termini di servizi e anche di impegno per l’inclusione e il dialogo».

Ficco sottolinea che «Ramy non ha bisogno di vendette ma di giustizia, e la speranza anche nostra è che si faccia chiarezza su quella tragica vicenda. Crediamo – prosegue – che la Bari democratica e i cittadini e le cittadine del quartiere Libertà, debbano unirsi nel ripudio di ogni forma di violenza e a difesa delle istituzioni, in un percorso in cui nessun cittadino è straniero a Bari, e deve godere di tutti i diritti assieme ai doveri e sentirsi sicuro e tutelato nella propria vita di comunità».

L’allarme del sindacato dei carabinieri: «Forze dell’ordine in pericolo»

Commentando quanto accaduto a Bari, il segretario nazionale del Nuovo sindacato carabinieri (Nsc) Vincenzo Incampo, lancia l’allarme: «Le forze dell’ordine sono in pericolo. È partita la caccia allo sbirro e prima che qualcuno di noi ci rimetta sul serio la pelle, urgono immediatamente protocolli operativi e regole di ingaggio per fronteggiare chi vuole vendicare la morte di Ramy».

Incampo evidenzia che «nonostante la magistratura inquirente abbia chiarito che la procedura di inseguimento è stata regolare continuano le minacce nei confronti delle forze dell’ordine considerate assassine, anche e soprattutto grazie e becera propaganda politica che ha condannato i carabinieri ancora prima dell’instaurarsi di un processo. Abbiamo bisogno di essere messi in condizione di operare in sicurezza senza finire indagati per esserci difesi o aver difeso qualcuno. Carabinieri e poliziotti – conclude il sindacalista – sono in pericolo. Penso soprattutto ai militari delle stazioni sprovvisti di mezzi blindati. Evitiamo che in questa caccia allo sbirro ci scappi il morto».

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