«Una risposta sbagliata a un’esigenza giusta». Così Massimo D’Alema ha definito il piano ReArm Europe nel corso dell’evento “La guerra a Gaza. La tregua e poi…“, durante il quale ha sottolineato che «è giusto che l’Europa investa nella difesa, non credo che sia sbagliato» ma «il problema è che il piano di riarmo non è un programma europeo, è semplicemente il via libera alla spesa nazionale».
Parlando del tema dell’incontro, gli scontri a Gaza, l’ex premier ha evidenziato che «non c’è la tregua, questo titolo è stato concepito in un momento ottimistico. La guerra continua e la comunità internazionale non fa nulla per fermare Israele. Questo è molto grave».
D’Alema ha poi espresso la sua anche sui dazi affermando che «è stata un’iniziativa disastrosa, anche per gli americani. È la dimostrazione che il sovranismo più è grande e più danni produce. Quello nostro è piccolo quindi ne produce di meno, ma sono comunque sempre danni». L’Europa, ha aggiunto, «deve difendersi applicando agli americani le stesse regole di severità. Per esempio è inaccettabile che le grandi società dei media digitali americani operino in Europa senza pagare le tasse, è ora che difendiamo i nostri interessi». E a proposito della possibile web tax al vaglio dell’Ue, D’Alema ha spiegato che «è parecchio tempo che se ne parla, è il caso di applicarla».
A margine dell’evento la parola è passata al pubblico che ha posto alcune domande a Massimo D’Alema. Tra gli interventi anche quelli di due studentesse, una delle quali ha affermato che «si è trattato di un’iniziativa per ripulire la faccia a D’Alema», mentre l’altra ha chiesto: «Dove eravate quando noi studenti scendevamo in piazza per manifestare per Gaza e siamo stati picchiati e denunciati?».