Da Santeramo, nel cuore delle Murge, fino a Pardubice, antica località non lontano da Praga, nella Repubblica Ceca, per inseguire e conquistare un titolo prestigioso: quello di vice campione del mondo di Canicross. Protagonista di questa splendida favola di sport e amore per gli animali e la natura, Leonardo Nicassio (conosciuto da tutti dome Dino), santermano 57enne, accompagnato dal suo inseparabile compagno Ken, un Greyster di 7 anni.
Sotto il cielo grigio del Nord Europa Dino e Ken hanno scritto, ancora una volta, una bellissima pagina di sfida e unione, conquistando una medaglia d’argento che ha il sapore dell’impresa, in una competizione con oltre mille atleti provenienti da 36 nazioni. Per Dino, che vanta anche ottimi risultati come podista, la grande emozione dell’abbraccio finale con la moglie Annamaria, che come sempre lo ha accompagnato nella trasferta di Pardubice, con le lacrime di gioia a rigare i volti di entrambi e la gioia irrefrenabile del loro Greyster.
La disciplina
Il canicross è una disciplina che unisce corsa e passione per i cani, legati da una simbiosi perfetta. Consiste nel correre con il proprio cane legato alla vita tramite un’apposita imbracatura, permettendo all’animale di stare davanti e imporre il ritmo al conduttore. Si svolge nei boschi o nei prati, ambiente naturale del cane e rappresenta molto più di una semplice attività fisica, poiché rinforza il legame tra cane e padrone attraverso l’esercizio e la comunicazione costante durante la corsa.
Nato in Europa come allenamento per i cani da slitta durante i mesi più caldi, il canicross si è rapidamente diffuso come sport a sé stante. Il lavoro di squadra è al centro di questa disciplina: il cane impara a seguire comandi specifici, come girare a destra o sinistra, mentre il padrone impara a interpretare i segnali del cane, coordinando velocità e direzione.
Il racconto
«È stata una emozione indescrivibile – spiega Nicassio – il coronamento di un sogno iniziato dieci anni fa, dopo aver adottato Zara, una cagnolina abbandonata in un cassonetto». Da quel giorno, dopo aver vinto l’iniziale ritrosia di moglie e figli, Dino e Zara sono diventati inseparabili e hanno iniziato a correre insieme ovunque: «La vera svolta è stata l’incontro con Ruggiero Pesce, che mi ha fatto conoscere la disciplina sportiva del Canicross, poi è arrivato Ken».
Gli inizi sono stati complicati, come spiega lo stesso Dino: «Ho dovuto adattare la mia velocità di corsa a quella del cane, con ritmi decisamente impegnativi, che hanno richiesto una preparazione specifica. Ci sono state cadute e piccoli infortuni, ma sono stato ripagato da grandi risultati. Finalmente anche in Puglia – conclude l’atleta santermano – il movimento sta acquisendo notorietà e prestigio e vanta nuovi atleti».










