Sono dati positivi, per un verso, quelli emersi dallo studio presentato da Cgil Bari sul lavoro nei primi nove mesi del 2021 ed altri riferiti a tutto il 2020 anno caratterizzato dalla pandemia e la conseguente crisi in determinati settori come il terziario, in primis il turismo. La Puglia ha registrato una forte ripresa e la provincia di Bari è prima – nella nostra regione – per maggiore attività ed occupazione. Ci sono però due gap importanti a cui si deve guardare per poter iniziare a porre le giuste basi per il futuro e far sì che la crisi sia veramente superata e non continui a trascinarsi soprattutto attraverso la precarietà. I contratti di lavoro sono per la maggioranza a tempo determinato, e sono le donne e i giovani, ancora una volta, le classi lavorative maggiormente lese per mancato riconoscimento di qualifica, competenze e professionalità non riconosciute.
I fondi che arriveranno dal Pnrr rappresentano una importante opportunità di sviluppo, però non basteranno da soli. Bisognerà che tutta la Città metropolitana partecipi fattivamente allo sviluppo del territorio.