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Bari, nove vigili pronti ad andare in tribunale. Le sigle: «I nostri legali a disposizione»

Hanno paura di quello che accadrà loro, sono confusi e indignati, ma in buona parte sono pronti a presentare ricorso al giudice del lavoro. A rappresentare i nove agenti della polizia locale, ai quali venerdì scorso è stata notificata dal Comune di Bari una stringata comunicazione, con la quale se ne dispone il trasferimento per…

Hanno paura di quello che accadrà loro, sono confusi e indignati, ma in buona parte sono pronti a presentare ricorso al giudice del lavoro. A rappresentare i nove agenti della polizia locale, ai quali venerdì scorso è stata notificata dal Comune di Bari una stringata comunicazione, con la quale se ne dispone il trasferimento per “esigenze di servizio”, in quel caso, saranno i sindacati. «Metteremo loro a disposizione i nostri legali», annuncia Tommaso Genchi, della Funzione pubblica Cisl di Bari. Ma al momento, è ancora tempo di valutazioni.

Il trasferimento

I nove vigili, tutti incensurati e non indagati, sono ritenuti in qualche modo contigui a persone che orbitano nell’alveo del clan Parisi-Palermiti di Japigia. E il provvedimento segue agli accertamenti condotti dalla commissione ministeriale sul Comune di Bari, dopo il maxiblitz Codice Interno che ha svelato i rapporti tra mafia, politica e imprenditoria. Nella relazione dei tre ispettori inviati da Piantedosi, recepita dal prefetto Francesco Russo, si evidenziavano le relazioni dei nove (e di una decima, già sospesa) con esponenti dei due storici clan del quartiere Japigia, Parisi e Palermiti e l’applicazione nei loro confronti le norme previste dal Tuel.

I fatti

C’è ad esempio un agente che, in tempi non recenti, sarebbe stato socio di un capo nella gestione di un noto locale notturno; un altro, invece, più volte sarebbe stato, nel corso degli anni, in compagnia di persone che un tutore della legge non dovrebbe frequentare (l’uomo si è giustificato spiegando che si tratta di amici di infanzia). Altri casi ancora si riguarderebbero parentele con pregiudicati, in alcuni casi acquisiti, che rendono problematico lo svolgimento di mansioni di controllo del territorio o a volte anche di indagine.

L’iter

Nelle scorse settimane, il sindaco di Bari, Vito Leccese ha incontrato in due occasioni i tre sindacati confederali, Cgil, Cisl e Uil, affrontando la questione dei nove agenti e parlandone anche con i diretti interessati, spiegando loro che non si sarebbe trattato di un provvedimento di natura punitiva. Venerdì, poi, l’ordine di servizio firmato dal direttore generale del Comune di Bari, Davide Pellegrino, che li destina al servizio nei Municipi.

La protesta

A sostegno dei nove, intanto, scendono in campo i sindacati: «Come Cisl Fp, Uil Fpl, CSA e Sulpm – annuncia Genchi – abbiamo indetto assemblea del personale della polizia locale per il giorno 26 marzo con all’ordine del giorno “iniziative di protesta a tutela della onorabilità e della dignità del personale del Corpo della Polizia Locale”.

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