È stato condannato dal tribunale di Bari a 15 anni di reclusione per il tentato omicidio di Nicola Girone con l’aggravante mafiosa, Filippo Mineccia, 40enne genero del boss del quartiere Japigia di Bari, Eugenio Palermiti.
Il fatto
Filippo Mineccia non tollerava le frasi che Girone avrebbe detto in giro su sua madre e suo padre, le allusioni su orientamenti sessuali, relazioni extra coniugali. Per questo e gli sparò almeno cinque colpi. È questa l’accusa sostenuta dal pm antimafia di Bari, Fabio Buquicchio. Mineccia, già condannato per altri omicidi (tentati e riusciti) come quello dei fratelli Rafaschieri in un agguato avvenuto il 24 settembre 2018, compare anche nella maxinchiesta “Codice Interno”.
L’agguato
Il 24 febbraio 2016 raggiunse Nicola Girone a quel chiosco, dove si intratteneva, e gli sparò almeno cinque colpi di pistola calibro 7,65, uno dei quali lo colpì alla coscia sinistra, mentre l’ultimo lo raggiunse all’emitorace destro, mandandolo in Rianimazione . Una volta dimesso, seguì una prognosi di 40 giorni. Ma nella sparatoria fu ferito anche un altro uomo che era nei pressi e che riportò una frattura al secondo metatarso sinistro. Mineccia per la Dda agì “con metodo mafioso, avvalendosi della forza intimidatrice riveniente dal vincolo associativo”, e con “modalità mafiosa, in pieno giorno sulla pubblica via, tale da incutere timore e conseguente intimidazione, e provocare la totale omertà della vittima e dei presenti”.