Ancora una notte di festeggiamenti non autorizzati e disagi per i residenti del quartiere Umbertino di Bari. Sulla scia delle celebrazioni per San Nicola, un gruppo di giovani, autodefinitosi “Bari Senza Regole” (BSR), ha dato vita a una vera e propria “protesta” contro le restrizioni anti-movida imposte nella zona. Il movimento, nato sui social, si è concretizzato in strada con assembramenti, musica ad alto volume tramite microfono e cassa, concentrandosi in particolare nelle vie dell’Umbertino, epicentro della vita notturna barese.
Attraverso le stories del profilo social che porta il nome del movimento, i partecipanti hanno pubblicamente dichiarato: «BSR continua». I video diffusi su Instagram e TikTok mostrano centinaia di ragazzi ballare e cantare animatamente nel noto quadrilatero dell’Umbertino e nelle aree limitrofe, trasformando le strade in un “karaoke” autogestito. Questo fenomeno si è ripetuto nella notte tra il 7 e l’8 maggio e nuovamente tra l’8 e il 9 maggio, con la promessa di ulteriori “eventi”.
Mentre alcuni commenti online lodano l’iniziativa come forma di “divertimento sano”, la situazione è tutt’altro che pacifica per il Comitato Salvaguardia Zona Umbertino. I residenti denunciano notti insonni e comportamenti incivili, segnalando anche il lancio di “secchi d’acqua dai balconi”. L’amministratore del Comitato, Mauro Gargano, ha espresso la sua esasperazione: «Ed anche questa notte nel Far West dell’Umbertino dj set, canti e balli (anche sulle auto in sosta) per tutta la notte. Quanto sta avvenendo non può passare come semplice ‘divertimento giovanile’. Vi è una chiara volontà di irridere e sfidare con la consapevolezza della impunità. Ripetutamente e a più voci chiamate le forze dell’ordine. Intervento però avvenuto solo a distanza di ore».
La protesta di “Bari Senza Regole” evidenzia una crescente tensione tra i giovani e le normative sulla movida, trasformando le notti del quartiere Umbertino in un terreno di scontro tra il desiderio di svago e il diritto al riposo dei residenti. La risposta tardiva delle forze dell’ordine, denunciata dal comitato, alimenta ulteriormente il malcontento e solleva interrogativi sull’efficacia dei controlli nella gestione della movida notturna.
Il post di Leccese
«Ciò che è accaduto in queste sere in alcune strade del quartiere Umbertino è ingiustificabile e inaccettabile – scrive sui social il sindaco di Bari, Vito Leccese -. E non perché tanti ragazzi abbiano deciso di vivere la festa del Santo Patrono per strada, divertendosi, ma perché chi ha organizzato questi “eventi” e chi ballava e cantava a squarciagola fino a notte fonda, non solo violava la legge, ma lo faceva anzi nel totale disinteresse e disprezzo delle più semplici regole di rispetto, convivenza e civiltà nei confronti non solo dei residenti, ma anche del resto della città. L’atteggiamento di sfida e tracotanza che abbiamo visto nei video e nelle immagini passate in queste ore sui social network, non può coesistere con la città che vogliamo vivere».
«Sono stato attaccato duramente per le ordinanze – continua – che imponevano regole alla movida prevedendo la chiusura dei locali oltre una certa soglia oraria. Mi è stato detto che ero contro i giovani, contro la libertà, contro la vita negli spazi pubblici. Ora faccio io una domanda a tutti: è questa la libertà? Non avere rispetto di chi ci sta intorno solo perché pensiamo di avere il diritto di fare quello che vi pare? Chiedo ai gestori dei locali della zona che in questi mesi ci hanno chiesto fiducia, questa è la movida che una città può tollerare? Nella totale mancanza di rispetto verso gli altri? Molti dei protagonisti di questa follia bevevano alcolici che qualcuno avrà venduto in tarda notte. E secondo la legge anche questo è un reato».
«Fermo restando che non è mia intenzione archiviare quanto accaduto in queste notti e che riguarda l’ambito penale, chiederò per stasera e per i giorni a venire un’azione coordinata con tutte le Forze dell’ordine nella zona dell’Umbertino, perché se qualcuno pensa di scambiare la socialità con il caos si sbaglia di grosso. A volte si è costretti a prendere delle decisioni impopolari, ma che sono necessarie per tutelare la città e l’incolumità pubblica. La festa, la nostra festa, è tale se è di tutti, nel rispetto di ognuno. Purtroppo la fiducia che avevamo riposto nel buon senso è stata tradita nella peggiore maniera», conclude il primo cittadino barese.