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Bari, maxi rissa allo stadio San Nicola: i tre arrestati vanno ai domiciliari

Lasciano il carcere per i domiciliari i tre protagonisti della maxirissa avvenuta il 4 maggio scorso all’esterno dello stadio San Nicola, tra i quali il papà del bimbo in lacrime ritratto da un video diventato virale. La decisione Lo ha deciso il gip Francesco Vittorio Rinaldi, convalidando l’arresto eseguito in flagranza differita dagli agenti della…
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Lasciano il carcere per i domiciliari i tre protagonisti della maxirissa avvenuta il 4 maggio scorso all’esterno dello stadio San Nicola, tra i quali il papà del bimbo in lacrime ritratto da un video diventato virale.

La decisione

Lo ha deciso il gip Francesco Vittorio Rinaldi, convalidando l’arresto eseguito in flagranza differita dagli agenti della Digos ed emettendo una nuova ordinanza di custodia cautelare, ma ai domiciliari, ritenuta una misura sufficiente ad arginare il pericolo di reiterazione del reato. Si tratta, in sostanza, di tre persone tutte residenti a Toritto (assistite dagli avvocati Claudio Solazzo e Alfonso Amorese), frequentanti lo stesso circolo “Bulldog”, che secondo quanto ricostruito, avrebbero litigato per il costo di una birra acquistata nel circolo gestito dalla mamma del bimbo.

La ricostruzione

Le immagini delle telecamere di sorveglianza hanno ricostruito tutte le fasi della rissa, a cominciare dallo spintone subito dal papà del bimbo, che avrebbe immediatamente reagito con pugni e calci anche quando l’altro era già a terra.

Sarebbe quindi seguita la rappresaglia su di lui, messa in atto da più persone, alcune delle quali non sono ancora state identificare e potrebbero, ritiene il gip, accendere nuovi fatti violenti. Peraltro, evidenzia il giudice, i tre arrestati «non hanno tratto valida controspinta rispetto ai motivi a delinquere nemmeno dalla presenza di minori e delle forze dell’ordine, presenti a breve distanza dal luogo di svolgimento dei fatti». E fa notare «la disinvoltura dimostrata nell’esercizio di brutale violenza fisica, alla presenza del figlio minore, mediante un violentissimo pugno sferrato».

I precedenti

Il giudice ha anche tenuto in conto il fatto che almeno due di loro avevano precedenti: «La necessità di applicare una misura cautelare si trae dai numerosi precedenti penali annoverati, sia pure per furto e per violazione della sorveglianza speciale, anche se risalenti». E dispone gli arresti domiciliari, «allo scopo di scongiurare il rischio di ritorsioni reciproche a seguito del grave episodio di violenza registratori, anche avvalendosi di terze persone.

Tanto più ove si consideri che gli indagati hanno taciuto sull’identità delle altre persone che hanno partecipato alla rissa, pur rivelando di essere tutti avventori del club “Bulldog”: il che – conclude – induce a ritenere che possano esserci nuove occasioni di incontro e di scontro, rischio, questo, da scongiurare attraverso il contenimento della loro libertà personale».

Il daspo

Intanto il questore di Bari Massimo Gambino ha disposto la misura del Daspo per la durata di 8 anni, con il divieto di partecipare a manifestazioni sportive, per uno degli aggressori della famiglia seduta in curva, picchiando selvaggiamente il papà e provocandogli lesioni. Il 35enne era già stato in passato destinatario di un altro provvedimento.

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