Parrucchieri asiatici, ristoranti indiani e attività del Bangladesh. Al quartiere Libertà riconoscere un negozio italiano è diventato davvero difficile. Proprio questo è stato il motivo che ha spinto Uccio, titolare di una salumeria in via Sagarriga Visconti, a esporre un cartello comunicando di essere italiano. Il motivo principale come ha spiegato è «che i turisti, che cercano prodotti italiani, non entravano nel mio negozio, credendo che io vendessi alimenti stranieri». Infatti, l’attività del signor Uccio è situata in un punto del quartiere Libertà al confine con il rione Murat dove si concentrano le comunità di cittadini bangladesi e indiane.
L’attività
La salumeria di Uccio è stata aperta nel 1957 e lui stesso ha raccontato: «Io avevo 17 anni quando ho iniziato a lavorare qui, prima avevamo tanti clienti che venivano ad acquistare, ora, ci sono, ma magari prendono solo un panino». Effettivamente prima i residenti si rivolgevano alle attività di quartiere con più frequenza, c’erano anche meno centri commerciali e dunque, il piacere era semplicemente quello di acquistare dai negozi di fiducia.
Negozi stranieri
Inoltre, ora nella zona tra il quartiere Libertà e il rione Murat sembra quasi del tutto cambiata la popolazione. Da un po’ di anni infatti, su via Sagarriga Visconti, precisamente sull’isolato di Uccio, si sono aperti un barbiere asiatico, un centro assistenza telefoni gestito da cittadini del Bangladesh, diversi Asia Store e perfino un fruttivendolo gestito da una famiglia ucraina. Si tratta perlopiù di negozi che vendono alimenti tipici dei loro paesi, ma in alcuni casi anche vestiti eleganti tipici delle loro tradizioni.
Le case
Non solo, nella zona, a contribuire all’insediamento di comunità straniere sono stati gli stessi proprietari di appartamenti che hanno scelto di affittare i loro immobili a cittadini stranieri. Dunque, trovare residenti per le strade del quartiere è diventato sempre più difficile. Questo si riverbera sulle attività storiche che, con molta più facilità, sono costrette ad abbassare le saracinesche o a rivolgersi a una nuova clientela: quella dei turisti. A proposito è stato Don Terenzio, parroco della chiesa di San Rocco, su via Sagarriga Visconti all’angolo con via Calefati, a raccontare che «abbiamo rilevato che c’è un nuovo trend, quello di trasformare gli appartamenti in b&b, così si registra un aumento di turisti».
Proprio per questo Uccio, con la sua piccola salumeria che vende anche pane, conserve, biscotti e prodotti in scatola non demorde. A 85 anni vuole continuare a servire i suoi clienti perché come ha detto l’attività «serve per vivere, non per guadagnare» e soprattutto, vuole che, quella che per lui è la sua casa, possa essere riconosciuta per quello che è: italiana. Tutti i clienti più fidati e i turisti, dunque, anche se non più per prendere chili di pane e fare la spesa «di una volta», troveranno Uccio ancora lì pronto a servirli. Da italiano vero, avrebbe detto Toto Cotugno.










