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Bari, garza nella pancia di una paziente dopo un parto cesareo: chiesta l’assoluzione per medici e infermieri

È stata chiesta l'assoluzione per 12 medici e infermieri in servizio all'ospedale San Paolo di Bari nel 2018, che erano a processo per aver lasciato nell'addome di una paziente una garza nel corso di un parto cesareo e per non aver prescritto una radiografia quando la donna iniziò ad avvertire dolori. L'assoluzione è stata chiesta…
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È stata chiesta l’assoluzione per 12 medici e infermieri in servizio all’ospedale San Paolo di Bari nel 2018, che erano a processo per aver lasciato nell’addome di una paziente una garza nel corso di un parto cesareo e per non aver prescritto una radiografia quando la donna iniziò ad avvertire dolori. L’assoluzione è stata chiesta dalla Procura di Bari.

I fatti risalgono ai mesi di febbraio e marzo del 2018: la paziente, dopo aver partorito, avrebbe sviluppato un’infiammazione dovuta alla presenza della garza (un “gossypibona”) che ne causò un ricovero per 12 giorni e l’asportazione di parte dell’intestino.

Nel corso del processo, però, non sarebbe emersa la prova che quella garza fu lasciata nell’addome della paziente dopo quel parto: quattro anni prima, infatti, la donna fu sottoposta a un altro cesareo ed è possibile – come sostenuto dalle difese degli imputati – che fosse rimasta lì da allora. I sintomi poi provati dalla paziente, tra l’altro, non sarebbero riconoscibili come legati alla garza, ma a un’altra patologia che era stata scoperta e adeguatamente trattata.

Nelle prossime udienze di 29 maggio e 6 giugno è prevista la discussione delle difese, la sentenza potrebbe arrivare al termine dell’udienza del 26 giugno.

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