Alla vigilia di Bari-Frosinone, in programma domani alle 19:30 e valida per il 13esimo turno del campionato di Serie B, il tecnico biancorosso Fabio Caserta traccia il punto della situazione sulla sua squadra: «Abbiamo lavorato tanto, e mi aspetto di vedere un Bari propositivo».
Dopo la sosta, l’allenatore si attende un salto di qualità: «Mi aspetto maggiore maturità e più consapevolezza da parte dei ragazzi, contro un avversario che sta facendo un ottimo campionato».
Riguardo a un possibile impiego dal primo minuto del capitano Vicari, Caserta apre: «Francesco sta bene, si è allenato con intensità da due settimane. Dipenderà molto dalla sua disponibilità: ci parlerò».
Sul modulo il tecnico resta flessibile: «La squadra è preparata anche per la difesa a quattro, sia dall’inizio sia a partita in corso».
Capitolo centrocampo, il reparto più variabile in questo avvio di stagione: «Io scelgo in base a ciò che vedo in settimana e all’avversario. Non considero soltanto la formazione iniziale: la differenza spesso la fanno i cambi. Chi sta in panchina deve avere lo stesso atteggiamento di chi parte dal primo minuto».
Su Dorval, non al meglio: «Non si è allenato e ha anche l’influenza. Sarà valutato dallo staff: potrebbe non essere convocato». Quanto a Pereiro e Darboe: «A parte loro due, farò le mie scelte con tranquillità domani».
Sul percorso della squadra: «Dobbiamo crescere. Alcuni hanno grandi potenzialità e devono metterle al servizio della squadra, soprattutto nella fase di non possesso».
Una parola anche per Nikolaou: «Era partito bene, poi qualche errore lo ha condizionato. Ma il suo impegno, in campo e in allenamento, non si discute: lavora sempre al massimo».
Infine focus su Castrovilli: «Quando ha meno compiti difensivi esprime al meglio le sue qualità offensive. Quest’anno sta giocando con continuità. Gaetano non può fare la partita normale: cerca sempre la giocata e deve spingere di più. Gli chiedo di stare il più possibile vicino alla zona offensiva. Deve cercare più spesso il tiro: finora ne ha tentati pochi».
