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Bari, detenuto al 41bis aggredisce tre agenti con le stampelle: la denuncia del Sappe

Ancora un'aggressione nel carcere di Bari, dove tre agenti di polizia penitenziaria sono stati colpiti con le stampelle da un detenuto, riportando contusioni guaribili in cinque giorni. È quanto denuncia il sindacato autonomo di categoria Sappe, in merito a un episodio avvenuto mercoledì 10 giugno nel carcere del capoluogo pugliese. Protagonista, secondo il sindacato, un…
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Ancora un’aggressione nel carcere di Bari, dove tre agenti di polizia penitenziaria sono stati colpiti con le stampelle da un detenuto, riportando contusioni guaribili in cinque giorni. È quanto denuncia il sindacato autonomo di categoria Sappe, in merito a un episodio avvenuto mercoledì 10 giugno nel carcere del capoluogo pugliese.

Protagonista, secondo il sindacato, un detenuto calabrese di circa 55 anni, sottoposto al regime del 41bis, trasferito a febbraio dal carcere di Napoli per motivi sanitari, in quanto su sedia a rotelle. L’uomo avrebbe chiesto di parlare con il comandante dopo aver creato disordini per futili motivi. Quando il vicecomandante è intervenuto per riportare la calma, sarebbe stato aggredito insieme a due ispettori. «La direzione ha chiesto l’immediato trasferimento del detenuto, ma da Roma è arrivato un rifiuto irresponsabile», afferma il segretario nazionale Federico Pilagatti, secondo cui l’uomo continuerebbe a «irridere i poliziotti» e a vantarsi con gli altri reclusi di essere «intoccabile».

Il Sappe denuncia anche la riapertura del primo piano del centro clinico, andato a fuoco nel gennaio 2024, per ospitare il detenuto, nonostante in quell’occasione «cinque reclusi su sedia a rotelle rischiarono di morire asfissiati, salvati solo grazie al coraggio di alcuni agenti».

«Abbiamo chiesto l’intervento della magistratura, della Regione, dell’Asl e anche del garante, ma nessuno è intervenuto – aggiunge ancora Pilagatti – Nemmeno Antigone, che pure ha uno sportello attivo in istituto, ha sollevato il caso. I poliziotti penitenziari continuano a cadere come birilli, mentre detenuti violenti vengono trattati con i guanti bianchi, anche in presenza di gravi violazioni delle norme di sicurezza», conclude il Sappe.

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